Qui ha avuto un incontro (a cui si poteva accedere solo con l’invito) con decine di rappresentanti di diversi associazioni che potrebbero aiutarlo a costruire il movimento a Roma. C’era anche un consigliere regionale, Fabrizio Santori. Già presidente della commissione sicurezza in Campidoglio con Alemanno, eletto alla Pisana con La Destra, ha divorziato lungo la strada da Storace confluendo nel gruppo misto.
Per le sue battaglie sui campo rom, sul degrado, sulla microcriminalità, la recente battaglia contro la Moschea, ma anche per ragioni anagrafiche (Santori ha 3 anni in meno del leader leghista) è in fondo un mini Salvini alla romana. Sabato mattina, al termine dell’assemblea a Porta Portese, ha avuto un breve colloquio a quattr’occhi con Salvini.
Domanda: si appresta a usare il logo «Noi con Salvini» in consiglio regionale? «Diciamo che sono molto interessato alla nascita di questo movimento, voglio capire, approfondire, verificare quali saranno i valori fondanti, quale il personale politico». Fatto sta che al pomeriggio Santori in quella piazza c’era e, se si esclude Giorgia Meloni che ha parlato dal palco, era il «più alto in grado» dei politici romani presenti.
Un altro degli inquilini della Pisana che viene descritto come sensibile al richiamo della sirena salviniana è Pietro Di Paolo, ex assessore regionale con Renata Polverini. Fino a qualche settimana fa, in consiglio regionale, era il capogruppo di Ncd. Si è dimesso, anche se per ora non ha fatto come Jack Frusciante, non è uscito dal gruppo. Però l’interesse per il progetto salviniano c’è. Anche la moglie, la parlamentare ex Ncd ora gruppo misto, Barbara Saltamartini, ha ipotizzato un dialogo nazionale con il leader leghista e sabato era in piazza del Popolo (ma Di Paolo rivendica un percorso politico personale, come è giusto che sia).
Il ciclone Salvini rischia di complicare la già evidente balcanizzazione del centro destra in consiglio regionale, (esplosa con il flop della nomina dei grandi elettori per il Quirinale). Vediamone la geografia partendo da Destra: dopo l’addio di Santori, Francesco Storace da solo gestisce il gruppo La Destra; Olimpia Tarzia, invece, mantiene il gruppo della Lista Storace; per gli effetti delle divisioni nazionali, il Pdl non esiste più, ma ci sono i due gruppi di Forza Italia e Ncd. Non basta? C’è anche Fratelli d’Italia, con un consigliere e c’è l’oggetto misterioso del gruppo misto, formato oltre che da Santori, da Sbardella, che era stato eletto nella lista centrista di Giulia Buongiorno (l’altro, Fardelli, è passato in maggioranza). Così sono già sei gruppi differenti di opposizione. A cui, ovviamente, si aggiunge il Movimento 5 Stelle. Totale: sette gruppi di opposizione.
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