L'amministrazione prova a rassicurare i lavoratori. «Il dialogo con i sindacati non si è mai interrotto e non si interromperà - dice il vicesindaco Luigi Nieri -. Riprenderemo subito a lavorare fianco a fianco per arrivare allo schema definitivo di riforma del decentrato, nell'interesse dei lavoratori e dei cittadini di Roma. Ci tengo a ribadire che, finchè le modifiche previste non andranno a regime, il salario accessorio continuerà a essere erogato nelle modalità consuete e che non ci sarà alcun taglio agli stipendi dei nostri dipendenti neanche dopo l'effettiva entrata in vigore dei nuovi istituti salariali». La ripresa della trattativa viene chiesta dal responsabile lavoro del Pd di Roma Giovanna Ceccarelli. «E» interesse dei lavoratori del Comune che competenze, impegno e merito vengano riconosciuti, valutati e valorizzati - dice -. La città non può permettersi che la trattativa con i dipendenti del Comune si avviti, gli effetti per i cittadini potrebbero essere pesanti».
Ma i sindacati usano toni duri. «Per tre mesi abbiamo assistito ad una trattativa farsa - dice Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl Fp di Roma e Lazio -. Soltanto il 17 luglio l'Amministrazione ha presentato una bozza di piattaforma contrattuale, senza ancora avere ratificato il fondo per il salario accessorio, e che non garantisce un piano di riorganizzazione dei servizi credibile».
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