«Non mi candiderò a sindaco di Roma». E' categorico Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.





«Ho già dato - ha ricordato Zingaretti - il 16 luglio del 2012 mi ero candidato, ma poi Pd e centrosinistra mi chiesero di cambiare per affrontare l'emergenza democratica. Io - continua - rinunciai prontamente, poi abbiamo vinto all'insegna del cambiamento e ora stiamo governando la regione. Queste scelte si fanno una volta della vita».









«Ho telefonato a Marino venerdì scorso per esprimergli la mia vicinanza, la mia amicizia, la mia solidarietà in un momento difficile. La sua amarezza è da comprendere vista la durezza del lavoro di questi due anni e l'impegno profuso. Su questo stato d'animo penso sia giusto comprenderlo», ha aggiunto. A chi gli chiedeva cosa avesse, a suo avviso, sbagliato Marino, Zingaretti ha risposto: «Adesso è il tempo di rimboccarsi le maniche e costruire il futuro».



Poca polemica politica, insomma, e molti fatti per il presidente della Regione. «Il mio contributo al processo di ricostruzione che ora partirà sarà dimostrare che quando vinciamo governiamo bene - ha spiegato - sono stato poco dietro la polemica politica perché credo che il mio compito sia quello di dimostrare che il Lazio può diventare modello di buongoverno per l'Italia».