Dai saluti romani alle risse tra consiglieri
Così l'Aula Giulio Cesare è diventata un circo

Dai saluti romani alle risse tra consiglieri Così l'Aula Giulio Cesare è diventata un circo
di Simone Canettieri e Fabio Rossi
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 20:59
L’album delle figuracce è così lungo che i saluti romani dell’altro giorno stupiscono solo chi non frequenta quel saloon che è diventato il consiglio comunale di Roma. Undici anni fa, per dirne una, il rifondarolo Nunzio D’Erme si arrampicò per protesta sulla statua di Giulio Cesare («Dateme la presidenza der gruppo misto», urlò). Impresa, si fa per dire, emulata due lustri dopo dal consigliere Andrea Alzetta, per tutti Tarzan, e non a caso. Durante una lunga maratona di voto, in contemporanea a una partita della Nazionale di calcio, fu il calciofilo Michele Baldi, allora capogruppo di Forza Italia, a far risuonare al primo piano di Palazzo Senatorio la sua esultanza per un gol degli azzurri.



Una gioia non replicata per la Roma, di cui è tifosissimo, soltanto perché, in caso di concomitanza con i match dei giallorossi il consiglio solitamente recede, ossia viene sospeso e rimandato. E che dire dello sgambetto che Antonio Lucarelli, allora capo segreteria del sindaco Gianni Alemanno, fece a una manifestante pronta all’irruzione in Aula? Roba da moviola, ma sempre normale amministrazione. Prima di Natale, in pieno scandalo multe per Marino, Alessandro Onorato minacciò: «Salirò con la Panda in Campidoglio».



Si è fermato prima, mentre in aula si affrontavano con cori calcistici (anche qui) sostenitori e oppositori del sindaco. In compenso la settimana scorsa è entrato in aula con un cartonato a grandezza umana del chirurgo dem con la scritta ”svendo tutto”. Episodi così sono all’ordine del giorno nell’Aula che ospitò la nascita della Repubblica romana. Chiunque entra, si sfoga e se ne va. Come il gruppo di giovanotti che per protestare contro il nuovo logo americaneggiante del Comune ha pensato bene di proporne uno del Ventennio: i saluti romani seguiti da vari ululati. Una pagliacciata da nemmeno un minuto, giusto il tempo di farsi fotografare per finire sui social. Poi solito intervento dei vigili urbani sui facinorosi, e punto a capo. Sotto al prossimo. A dire il vero, poco prima del blitz nostalgico, anche Fratelli d’Italia aveva fatto una puntatina sul palco dell’Ambra Jovinelli del Campidoglio. Qualche cartello, due pernacchie. E soliti pizzardoni pronti al placcaggio. Più difficile l'intervento dei vigili quando la rissa, in senso fisico, avviene all'interno della storica aula: dal confronto "da uomini" tra il già citato Alzetta e Fabrizio Santori, nella passata consiliatura, alla gomitata di Dario Rossin a Marino, parzialmente smentita dalla prova tv, anche qui madre di tutte le polemiche da bar dello sport. Anzi, da buvette.



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