Roma, sotto inchiesta Onlus del sindaco Marino

Roma, sotto inchiesta Onlus del sindaco Marino
di Valentina Errante
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Domenica 6 Settembre 2015, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 16:00
Le indagini sono durate oltre due anni. E adesso l'inchiesta su «Image onlus», fondata nel 2005 da Ignazio Marino con l'obiettivo di migliorare la qualità della salute nel mondo, va verso l'archiviazione. Sotto accusa sono finiti tre contratti di consulenza, due dei quali falsi, che avrebbero garantito alla Fondazione sgravi fiscali. Concorso in truffa ai danni dello Stato è il reato ipotizzato dal pm Pantaleo Polifemo che avrebbe iscritto sul registro degli indagati, quale atto dovuto, anche il nome del sindaco.

I CONTRATTI

In base alle verifiche eseguite dal nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza, guidato da Cosimo Di Gesù, a firmare i contratti di consulenza, dal 31 marzo al 31 dicembre 2012, era stato proprio Ignazio Marino, all'epoca rappresentante legale e presidente della Onlus. Ma due dei tre contratti di lavoro erano ”fantasma”, intestati a persone inesistenti. L'unica consulenza reale era quella di Carlo Pignatelli che, per raggiungere un compenso totale di 900 euro al mese (5mila euro lordi in tutto), «per l'assistenza e la manutenzione di servizi informatici in sede centrale e per progetti in essere», avrebbe accettato di essere pagato con tre assegni, uno intestato a lui e gli altri due a persone mai viste, Marco Serra e Franco Briani. Ufficialmente anche loro consulenti della fondazione. Briani, classe '71, risultava responsabile «dell'assistenza per i servizi di comunicazione», anche se non è mai esistito; Serra, classe '70, era addetto, almeno sulla carta, «all'installazione e l'uso di software specifici», ma anche lui non esiste. Due fantasmi, hanno ammesso in procura alcuni dipendenti come Rosa Garofalo e lo stesso Pignatelli, indagato per possesso e fabbricazione di documenti falsi e, in concorso con altri, per falso e truffa ai danni dello Stato. Quell'espediente avrebbe però garantito ai vertici della onlus gli sgravi fiscali, previsti dalla legge Biagi.



LA DIFESA

La notizia dei contratti a dipendenti inesistenti era emersa nel 2013 quando, in piena campagna elettorale, il sindaco uscente Gianni Alemanno aveva suggerito al suo avversario di ritirarsi dalla corsa. Poi l'inchiesta ha fatto il suo corso.

«Querelerò», è stata la laconica risposta di Marino a chi gli chiedeva degli esiti delle indagini pubblicati ieri da due quotidiani. L'avvocato del sindaco, Adriano Aureli, ha precisato che il suo assistito è «estraneo alla vicenda» e che non è stato raggiunto da alcun avviso di garanzia. «In realtà - ha ricostruito il legale - è stato Pignatelli a chiedere nel 2012 di cambiare il suo contratto di collaborazione dividendo il compenso in tre contratti diversi, il suo e quelli di due suoi collaboratori. Per un totale inferiore ai 15 mila euro l'anno complessivi. Imagine ha acconsentito ed è stato Pignatelli a ritirare i contratti per farli firmare agli altri due, tali Marco Serra e Franco Briani, che a quanto pare non esistono, per poi restituirli - ha proseguito l'avvocato Aureli-. Allo stesso modo Pignatelli ritirava gli assegni per sé e per i due collaboratori, che nessuno ha mai visto ad Imagine. Tanto meno Marino, che allora non era ancora sindaco e come presidente della Onlus firmava molti atti. Pignatelli deve aver versato gli assegni sul proprio conto senza pagare i contributi fiscali per gli altri due. Imagine invece ha sempre pagato tutto». «La vicenda uscì fuori su un quotidiano romano il giorno prima del ballottaggio per il Campidoglio del 2013, con le foto degli assegni e dei contratti - ha concluso Aureli -. Da quel momento Imagine è parte lesa. Presumibilmente la procura si è mossa sulla base delle notizie di stampa».