Anche perché la vicenda ha creato fibrillazioni in giunta, con la Morgante e gli assessori del Pd che, in momenti diversi, hanno minacciato di non firmare il maxi emendamento. Tensioni che si aggiungono a quelle già registrate tra alcuni consiglieri di maggioranza e Riccardo Magi, esponente radicale eletto nella lista civica per Marino. Magi aveva chiesto «di interrompere la pratica della manovra d’aula, con cui i consiglieri distribuiscono fondi sui propri territori», ottenendo l’apprezzamento del sindaco e della Morgante. E il gruppo Pd ha risposto con una nota al vetriolo: «Magi, purtroppo, mente sapendo di mentire continuando a evocare notizie inesistenti, come la presunta spartizione di fondi tra i partiti di maggioranza e opposizione - si legge nel comunicato dei democrat - Lo fa forse per motivi inconfessabili, visto che fino ad ora ha evitato di rappresentare pubblicamente le sue ragioni in Aula Giulio Cesare, dove i suoi colleghi discutono alla luce del sole».
LE CIFRE
La parte principale del maxi emendamento arriva dalle norme inserite dal governo nel cosiddetto decreto salva Roma. In particolare, il Campidoglio girerà circa 400 milioni di debiti che ha nei confronti dell’Atac alla gestione commissariale del debito pregresso. Potendo così dare una boccata d’ossigeno alle principali aziende capitoline con i conti in profondo rosso.
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