Marino ci ripensa: ritiro le dimissioni. Il Pd in frantumi verso la sfiducia

Marino ci ripensa: ritiro le dimissioni. Il Pd in frantumi verso la sfiducia
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Ottobre 2015, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 14:58

A mandare su tutte le furie Ignazio Marino sarebbe stata la telefonata di Matteo Renzi a Valentino Rossi: «Il segretario del mio partito chiama tutti, tranne il sindaco di Roma», hanno fatto notare al chirurgo, che si è poi tuffato nell'ennesima giornata della sua personale sfida ad alta tensione con il Pd. Una battaglia che oggi potrebbe vivere un nuovo clamoroso colpo di scena: il ritiro delle dimissioni, con contestuale convocazione del consiglio comunale e showdown in Aula.

Da svolgersi di fronte a un gruppo dem pronto a presentare una mozione di sfiducia ma lacerato al suo interno e in aperta rivolta contro il commissario romano Matteo Orfini, ormai considerato «il grande errore» del partito. «Ogni decisione politica dovrà essere condivisa con il livello nazionale del Pd», avverte però Valeria Baglio, presidente dell'assemblea capitolina.

Già ieri mattina, in un teso “gabinetto di guerra” con il cerchio magico - mentre nelle stanze di Palazzo Senatorio molti collaboratori già facevano gli scatoloni - l'inquilino del Campidoglio è stato sul punto di ritirare la disdetta del contratto d'affitto. A convincerlo a temporeggiare è stata una mera considerazione pratica.

Oggi Marino vuole portare in giunta la delibera sulla pedonalizzazione dei Fori, e il sindaco vuole evitare di trovarsi con una sala delle Bandiere semivuota: in caso di ritiro delle dimissioni la maggior parte degli assessori lascerebbe immediatamente l'incarico. «Ma poi darò l'annuncio», ha confidato al suo staff. Marino continua a voler dare l'immagine di un amministratore nel pieno delle sue funzioni: «Questa giunta lavora e guarda oltre, Roma deve andare avanti», ha detto ieri, all'inaugurazione di un ponte stradale in periferia. Ma parallelamente continua a sperare in un riconoscimento in extremis da parte del Nazareno. Infruttuosi tutti i tentativi di aprire un ponte con Luca Lotti, l'ultima carta del chirurgo è affidata al suo braccio destro Roberto Tricarico, che tenterà di convincere Stefano Esposito - ormai praticamente ex assessore alla mobilità - ad accettare l'ingrato ruolo di pontiere con il Pd nazionale.

LA STRATEGIA

Il sindaco continua anche la sua strategia della tensione: da domenica, quando ha arringato la folla raccolta in piazza del Campidoglio per sostenerlo, continua a dare messaggi contraddittori. Sembra sempre sul punto di ritirare le dimissioni, ma l'annuncio ufficiale non arriva. Particolare interessante: alla Segreteria generale del Comune è stato chiesto di restare al lavoro anche nel fine settimana, segno che vuole tenersi aperta ogni strada fino alla mezzanotte di domenica 1° novembre.

Quando, in mancanza di una revoca, le sue dimissioni diventerebbero definitive. A proposito, da Palazzo Senatorio arrivano conferme sulla partecipazione di Marino alla celebrazione di Ognissanti al Verano, alla quale sarà presente anche papa Bergoglio: dopo le polemiche successive al viaggio negli Usa del mese scorso, un incontro con il Pontefice avrebbe una valenza molto particolare. Sul fronte dello scontrini-gate, è in arrivo in Procura l'informativa della guardia di finanza sulla vicenda, che sarà consegnata al procuratore aggiunto Francesco Caporale e al pm Roberto Felici. Oggi Marino ha in programma un incontro con il suo legale Enzo Musco per discutere degli eventuali sviluppi: non è esclusa la presentazione di una nuova memoria per chiarire altri aspetti.