Marino va dal Papa: «Stiamo vincendo
la battaglia contro il traffico di organi»

Marino va dal Papa: «Stiamo vincendo la battaglia contro il traffico di organi»
di Simone Canettieri
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Giovedì 22 Gennaio 2015, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 13:58
L'ultima volta, dopo le vacanze estive, lo prese in giro per la barba: mi sembri un francescano, disse Papa Francesco a Marino. E questa mattina il sindaco Ignazio Marino è tornato in Vaticano per un'audizione privata con il Santo Padre, che per certi versi è il continuo della precedente.



«Ho portato al Santo Padre una lettera che afferma che dal 1 gennaio 2015 verranno sospesi i prelievi di organi in Cina dai condannati a morte. E questo è stato motivo di grande soddisfazione per Papa Francesco». L'anno scorso, a settembre, il pontefice ha aderito alla campagna del chirurgo dem contro il traffico degli organi. «Allora accompagnai dal Santo Padre il presidente della società mondiale dei trapianti d'organo e insieme ad altri specialisti parlammo della grave preoccupazione dello sfruttamento del commercio degli organi. Parlammo della necessità di un intervento nei confronti della Cina dove migliaia di condannati a morte fino all'anno scorso venivano utilizzati per prelevare gli organi per i trapianti».



Non solo, durante l'incontro di questa mattina si è parlato anche di Mafia Capitale. Racconta Marino: «Il Papa è sempre molto attento a ciò che accade nella nostra città, in quanto vescovo di Roma. L'ho aggiornato sugli episodi negativi e positivi delle ultime settimane e in particolare di questo importante traguardo della città metropolitana. Ho illustrato al Santo Padre cosa cambia dal punto di vista amministrativo. Abbiamo anche parlato di quanto è importante che l'amministrazione non sia solo solida ma che tenga il più lontano possibile la corruzione».



Infine, un episodio che si è consumato durante l'anticamera: «La domanda che più mi hanno fatto è se si farà lo Stadio della Roma. Io ho confermato agli assistenti laici del Santo Padre che è un impegno importante di quest'amministrazione. Stesso discorso per la Lazio».
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