Mafia capitale, Marino: destra torni nelle fogne. E attacca legami Alemanno-vecchio Pd

Mafia capitale, Marino: destra torni nelle fogne. E attacca legami Alemanno-vecchio Pd
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Lunedì 22 Giugno 2015, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 15:40

«Ho un dovere morale. Non posso fare un passo indietro neanche di un millimetro. Io non sono stato eletto dai capibastone ma da voi cittadini. Io non vi tradirò. Andremo avanti fino al 2023 e faremo lì il nostro bilancio». Il sindaco Ignazio Marino rassicura così romani e militanti del Pd nel suo discorso-show alla festa dell'Unità.

Il primo cittadino non si tira dunque indietro davanti alla sfida lanciata da Matteo Renzi, che in questi giorni lo ha sferzato più di una volta.

Anzi, Marino vuole dimostrare di essere all'altezza di governare la capitale. Il sindaco-chirurgo ora deve "operare" davvero Roma. E alla «destra senza vergogna» invece dice: «Tornate nelle fogne», parafrasando un vecchio slogan caro alla sinistra di un tempo. Parole dure anche nei confronti del suo predecessore, Gianni Alemanno, che quando lui divenne sindaco «voleva segnalarmi due nomi per alcuni consigli di amministrazione».

Circostanza smentita a stretto giro dall'ex sindaco. «Marino ormai è al delirio - dice Alemanno - si inventa telefonate tra noi che non ci sono mai state». Alla Festa dell'Unità il primo cittadino, assediato dai giornalisti e incitato dalla folla al grido 'Non mollarè, presenta la sua 'ricettà per riscattare la Capitale. Non è più tempo di dribblare le criticità di cui ogni giorno si lamentano i romani. Ora è tempo di fare e fare bene. Obiettivo: migliorare la vita dei romani, inviando così ai piani alti i segni di un buon governo.

Per questo Marino scommette sulla "giunta del fare". Le priorità saranno la manutenzione delle strade e il decoro, soprattutto in vista dell'appuntamento Giubileo. Tanto che annuncia che dal 24 giugno i camion bar spariranno dal Colosseo e dal centro storico. Ma anche trasporti - «Dal 29 giugno apriranno le sei nuove stazioni della metro C», rigenerazione urbana, il 24 giugno verrà svelato il nome del team vincitore che si occuperà della realizzazione della Città della Scienza, e legalità. E proprio su quest'ultimo punto la road map del chirurgo dem prevede entro alcuni giorni il rinnovamento della macrostruttura amministrativa e l'arrivo la centrale unica appaltante per l'acquisizione di beni e servizi.

Ma al momento il più grande ostacolo ai progetti del sindaco potrebbe essere proprio la sua giunta, dove alcune indiscrezioni parlano di 'crepè insanabili e due assessori 'fortì ad un passo dall'addio. Guido Improta, titolare dei Trasporti, renziano e uno dei 'big' dell'esecutivo capitolino, e la 'lady dei contì Silvia Scozzese starebbero valutando le loro dimissioni. Anche se l'assessore al Bilancio era stasera presente alla Festa dell'Unità ad ascoltare il sindaco che l'ha ringraziata pubblicamente per il lavoro svolto. Il chirurgo sale sul palco della festa del Pd 'armatò di un Powerpoint dal titolo «Le scelte per cambiare Roma». Diciassette slides per raccontare ai militanti e ai romani cosa ha fatto in questi due anni al timone del Campidoglio. Snocciola cifre, numeri, dati e fa un bilancio, che per molti ha il sapore di una risposta con fatti concreti alle parole-macigno di Matteo Renzi che pochi giorni fa aveva detto «Marino se sa governare governi o vada a casa».

La Capitale è cambiata sotto la sua guida, assicura il sindaco: «Per la prima volta nella sua storia Roma ha una strategia sostenibile per il ciclo dei rifiuti» dice. E ancora «Dopo 16 anni Roma ha un piano della mobilità», «Oggi a Roma le infrastrutture si realizzano davvero», «Roma unica città in Italia ad aver approvato il bilancio previsionale 2015 entro fine 2014», «Per la prima volta a Roma si contrastano monopoli e racket». E poi ricorda il registro delle unioni civili, «Roma oggi è una capitale civile del mondo» chiosa, e il suo progetto 'mecenatì, «in 2 anni Roma torna credibile e attrae investimenti per miliardi e ora iniziano i cantieri» conclude Marino. Come a ribadire, ancora una volta: «Io non mollo. Continuo a fare il mio lavoro: il sindaco».

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