Marino a piedi in Campidoglio per l'ultimo giorno da sindaco: «Mi hanno chiamato dei leader del Pd»

Marino a piedi in Campidoglio per l'ultimo giorno da sindaco: «Mi hanno chiamato dei leader del Pd»
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Sabato 31 Ottobre 2015, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 19:43

Passeggia nella sua Roma da semplice cittadino. Zaino in spalla fino al Campidoglio di cui fino a ieri è stato inquilino. Il primo giorno da sindaco decaduto Ignazio Marino lo trascorre tra la gente. Un day after in piazza per rincuorare il suo animo »deluso dal Pd« con applausi e l»affettò del popolo.

«Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto in questi due anni e mezzo» rivendica il marziano che già pensa al futuro.

Bruciano le pugnalate dei 26 consiglieri 'traditorì, soprattutto quelle per mano dei dem. Parlare di primarie e ricandidatura forse è prematuro. Ma in tanti sono pronti a scommettere che per il chirurgo non è finita. Anche perchè, chiosa oggi Marino, «non ho programmi di morte imminente. Questa è la mia città».

È uscito di casa sorridente, in completo blu e cravatta rossa e con sulle spalle l'immancabile zainetto. Chi ci ha parlato lo definisce «sereno e tranquillo». Il giorno dopo la sua 'cadutà dal colle capitolino Marino ha scelto di passeggiare tra le vie della Capitale di cui non è più sindaco. Saluta, fa il gesto della vittoria con le mani e si ferma a parlare con bambini e cittadini. Incassa applausi. Più di una volta. Si ferma a prendere anche un gelato e un the caldo in uno storico bar romano a due passi da Palazzo Chigi, casa del suo avversario Matteo Renzi, l'«unico mandante» di quelle 26 pugnalate ricevute ieri dai consiglieri comunali dimessi. «Le persone perbene stanno con lei» lo incita un signore e lui risponde «Lo so, lo so».

Altri invece commentano «Che peccato che va via», «Viva la legalità Marino 'sti imbroglioni ti hanno fregato. È stato Renzi». Ma non solo applausi per il sindaco-chirurgo decaduto. Qualcuno lo ha salutato gridando «Marino vattene a casa». Intanto oggi, riferisce il chirurgo dem, «alcuni leader del Pd lo hanno chiamato». Rumors parlano di Romano Prodi, Massimo D'Alema, Gianni Cuperlo. Come a dire non tutti la pensano come il 'capò Renzi. Anche se il commissario dei dem a Roma Matteo Orfini ritorna sul caso Campidoglio: «Il Pd le ha provate tutte - dice - Marino ha perso credibilità, lui è il responsabile».

A bruciare tra i dem è anche quanto emerge da alcune ricostruzioni di stampa. E cioè che il sindaco fosse indagato per lo 'scontrino gatè fin da martedì e, pur essendone a conoscenza, non ne avrebbe fatto parola il giorno successivo nel vertice con Orfini e alcuni assessori, nè in giunta. Anzi ha rilanciato ritirando le dimissioni. Messi alle spalle quei giorni difficili oggi l'ex sindaco si è concesso una passeggiata a ritmo sostenuto, dal Pantheon - la sua casa è lì a due passi - fino in piazza del Campidoglio. In tanti lo salutano dalle macchine. Dai finestrini abbassati escono mani che fanno il segno dell'ok. Alcuni gridano «Ignazio non mollare», «Bravo Marino».

L'ex sindaco fa un salto a Palazzo Senatorio, dove entrerà, assicurano i suoi collaboratori, per la sua ultima volta. «È andata molto bene come tutte le giornate in Campidoglio» il suo laconico commento. Domani sul colle arriverà il neocommissario Francesco Paolo Tronca. Ancora non si sa se ci sarà un passaggio di consegne in Campidoglio con l'ex primo cittadino, anche se sembra di no. Marino avrebbe in programma per domani una domenica fuori Roma. Del prossimo futuro del marziano nessuno sa. Sicuramente della sua città non vuole smettere di occuparsi.

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