Mafia capitale, Marino: «Non mi dimetto. Ostacolato da capibastone Pd romano»

Mafia capitale, Marino: «Non mi dimetto. Ostacolato da capibastone Pd romano»
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Martedì 9 Giugno 2015, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 00:09
«Sembrerebbe il mondo al contrario, Alice nel Paese delle Meraviglie». Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ospite alla trasmissione diMartedì su La7, a chi gli chiedeva se alla luce degli sviluppi dell'inchiesta Mafia Capitale il primo cittadino si dovesse dimettere.







«Quelli di cui non mi fido non li frequento. Sulla mia giunta io garantisco. Ho degli assessori straordinari», ha assicurato marino. E a chi gli chiede se non temesse di essere ricordato come il sindaco di Mafia Capitale risponde: «Nessuno tra 30 anni si ricorderà di noi ma tutti si ricorderanno di come è cambiata una città abituata a scambiare favori e dove c'erano privilegi e illegalità che duravano da decine di anni. Si doveva aspettare l'arrivo del sindaco Marino per cambiare le cose?».



«Sono il sindaco della Capitale. A me offende che quando incontro un altro sindaco devo dire che il mio predecessore è indagato per mafia. Perché questa è la verità», ha poi affermato Marino.



«Mentre dal Pd nazionale ho avuto un grande aiuto ho avuto un ostacolo chiaro che derivava da una parte del Pd romano, quella che non si riconosce nelle persone perbene ma in quelli che io chiamavo in modo dispregiativo capibastone», ha quindi sostenuto il sindaco. «Con la giunta Marino i capibastone non hanno toccato palla - aggiunge - Non li ho mai frequentati e loro non amavano me».



«In questa città Rutelli aveva avuto una idea straordinaria: avere delle case a disposizione in modo tale che se una famiglia rimane senza casa il sindaco può darne una il giorno stesso. Cosa succede però? Alcune case, appartenenti ad imprenditori, venivano affittate con i soldi nostri a 4mila euro al mese. Quando ho visto questa cosa ho detto basta. Abbiamo interrotto tutti i contratti man mano che arrivavano alla scadenza. Ozzimo seguendo queste mie indicazioni ad ottobre 2013 ha portato in giunta questo provvedimento e ora lo stiamo facendo. Io conoscevo questi aspetti dell'assessore Ozzimo», ha poi affermato Marino rispondendo a una domanda su Daniele Ozzimo, ex assessore della giunta Marino coinvolto nella seconda tranche dell'inchiesta Mafia capitale.



Per quanto riguarda infine le polemiche sulla bagarre di oggi e l'assedio al Campidoglio con le proteste dei manifestanti che non sono riusciti ad entrare, Marino ha detto: «Abbiamo fatto entrare tutte le persone che potevano entrare in Aula. L'aula era pienissima oggi. Più di quel numero di persone non poteva entrare. Sono semplicemente delle norme sia di sicurezza che di rispetto».



«Spesso parlando con le persone a me vicine dico: nessuno tra 30 anni si ricorderà di noi ma tutti si ricorderanno di come è cambiata la città.
Una città che era abituata a scambiare favori, dove c'erano privilegi e illegalità che duravano da decine di anni. Si doveva aspettare l'arrivo del sindaco Marino per cambiare le cose?».