Marino e lo scandalo Atac: «E' come la mafia, il Campidoglio sarà parte civile»

Marino e lo scandalo Atac: «E' come la mafia, il Campidoglio sarà parte civile»
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Venerdì 8 Novembre 2013, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 07:50

E' come la mafia. Ignazio Marino un fiume in piena, ha convocato una conferenza stampa per spiegare la sua posizione sullo scandalo dei biglietti falsi dell'Atac, annunciando che Roma sar parte civile nel processo (che ancora si deve aprire). «Sono qui per avere l'opportunità di parlare per dire con chiarezza che quello che abbiamo letto sui

giornali, lo scandalo che riguarderebbe i biglietti emessi dalla nostra importante azienda, è qualcosa che va riferito a tempi precedenti alla nostra amministrazione. Ciò non toglie che non siano fatti gravissimi».

Come la mafia. L'analisi è durissima: «Se qualcuno stampa moneta falsa, stampa e distribuisce biglietti falsi in un sistema in cui qualcun'altro non ha controllato, io parlo di

criminalità organizzata, di un sistema grave come la mafia».

Le indagini. Per prima cosa il sindaco di Roma parla degli sviluppi delle indagini: «Ho parlato con il procuratore Pignatone e ho appreso che, in generale, le inchieste su Atac sono in corso da tempo, ci sono stati già 15 rinvii a giudizio e alcune indagini sono ancora coperte da segreto istruttorio». L'assessore alla Mobilità Guido Improta aggiunge dei dettagli: «Nel tempo ci sono stati quattro procedimenti: due contro ignoti riferibili agli anni 2009 e 2011 che risultano ancora aperti e altri due nel 2012. Di questi ultimi, uno è stato archiviato e l'altro riguardava due dipendenti che sono stati poi licenziati».

Marino ha fatto un appello: «Chi sa parli. Io sarei felice di andare dal procuratore a portare il maggior numero di informazioni perché i colpevoli siano assicurati alla giustizia. Chiederò alla Procura incisività e severità». Il sindaco ha poi precisato che adesso «non risultano esserci più fenomeni come quelli», ovvero i biglietti falsi, almeno «dall'insediamento del nuovo amministratore delegato».

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