Il risiko della Giunta, frenata sul rimpasto: Sport e Cultua altri due assessorati a rischio

Il risiko della Giunta, frenata sul rimpasto: Sport e Cultua altri due assessorati a rischio
di Simone Canettieri
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Venerdì 18 Aprile 2014, 08:49
La linea del sindaco concordata con la segreteria cittadina questa: mi tengo ad interim la delega al bilancio, poi dopo le europee rimetto le mani sull’assetto della giunta.

Un percorso invocato anche dal Pd nazionale che di passare le prossime settimane a leggere il toto-assessore sui giornali proprio non ne ha voglia. Tant’è che deputati e senatori papabili ieri per scherzo si rimpallavano l’amaro calice: «Tocca a te», «No tocca a te». Ma l’impostazione di Marino, «che rimane solipsistica per vocazione» come dice un deputato di area Dem, si sta scontrando in queste ore con parte della sua maggioranza. Che invece vorrebbe subito una svolta «Per molti sarebbe auspicabile», fa trapelare un consigliere del Pd. Non a caso fino a tarda sera si è svolta una riunione di maggioranza in cui prevaleva la linea del ricambio subito. «Ma il problema vero è che nessuno sa cosa abbia in testo Ignazio», è stato il mood del vertice.



LO SCOGLIO

La prima casella da riempire, da cui scatterà poi tutto il risiko per via della parità di genere in giunta come vuole lo statuto di Roma Capitale, è quella del bilancio. Il dopo Morgante al momento è un salto nel buio. Battuta maligna intercettata ieri alla buvette: «Anche un kamikaze ci penserebbe due volte».

Gli indiziati per la poltrona che scotta per il momento sarebbero due: il controverso Marco Causi, parlamentare e già responsabile dei conti del Comune con Veltroni nonché membro della cabina di regia, e Giovanni Legnini, sottosegretario all’Economia, regista del Governo nel piano di rientro.



Il primo non più tardi di ieri l’altro ha detto: «Io al posto della Morgante? Non ci penso proprio, sto facendo un altro lavoro». Legnini, prima scelta di Marino quando formò la giunta, come sopra: nada, rimango in via XX Settembre. Un no che il sottosegretario avrebbe ribadito anche ieri mattina a Marino durante l’incontro al ministero. In molti assessori però ci sperano lo stesso: «Sarebbe l’ideale e potrebbe rimanere al ministero». Ma al momento la questione non esiste. Perché il primo cittadino non ne vuole sapere, e anche dal Nazareno frenano per evitare altri disastri.



IL MODO

Questo è il «quando» poi c’è il «come». L’idea diffusa a Palazzo Senatorio è chiara: non serve un rimpasto al ribasso, ma Marino deve alzare il livello della squadra, inserendo persone di spessore come merita l’esecutivo della Capitale. Serve il coniglio dal cilindro, ma al momento non si vedono né animali né cappelli.



SVOLTA ALLA CULTURA

Chi balla è sicuramente Flavia Barca. Anche se la responsabile della Cultura tiene a specificare: «Io continuo a lavorare, ho senso delle istituzioni e anche oggi ho fatto delle riunioni». A rischio anche Luca Pancalli (Sport) che ha già annunciato l’intenzione di dimettersi qualora i fondi per il suo assessorato fossero ridotti ai minimi termini. Intanto, continuano a scaldarsi a bordo campo Mirko Coratti e Fabrizio Panecaldo. Il presidente del consiglio comunale aspira alle politiche sociali o all’Urbanistica; il secondo alla Mobilità.
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