Nuova ordinanza di Marino per portare
la spazzatura negli impianti di Cerroni

Nuova ordinanza di Marino per portare la spazzatura negli impianti di Cerroni
di Mauro Evangelisti
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Martedì 20 Maggio 2014, 09:11
​Una nuova ordinanza per portare i rifiuti negli impianti della Colari, a Malagrotta. La firma sar posta dal sindaco Ignazio Marino oggi o, al massimo, domani. Si tratta di una scelta obbligata per evitare che duemila tonnellate di spazzatura da giovedì restino per strada.

IL LABIRINTO

Quando si tratta di gestione del ciclo dei rifiuti nella Capitale la storia è sempre molto complicata: a causa dell’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto di Manlio Cerroni, la procura ha disposto una interdizione che proibisce a un ente pubblico, il Campidoglio, di avere rapporti commerciali con Colari, in base alla normativa anti mafia. Da quel momento Roma ha rischiato di finire in un vicolo cieco, perché comunque l’Ama per il trattamento dei rifiuti indifferenziati dipende, in buona parte, ancora dai due tmb di Cerroni (a Malagrotta) e dal tritovagliatore (sempre di Colari) a Rocca Cencia. Per questo Marino aveva firmato una prima ordinanza che superava l’interdizione della procura. Questo provvedimento però scade domani. Parallelamente si è sviluppato il confronto con il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, a cui il Campidoglio ha chiesto aiuto per uscire dallo stallo. Sono state messe in campo varie ipotesi e Galletti si prepara a portare nel consiglio dei ministri di giovedì un decreto legge che modifica il codice dell’ambiente e consentirà a presidenti di regione e sindaci di ricorrere alla «requisizione in uso degli impianti». «Si tratta di uno strumento importante - dice l’assessore all’Ambiente, Estella Marino - ma comunque prevede dei tempi diluiti. E non ci possiamo permettere di ritrovarci, il 22 maggio, senza la copertura di un’ordinanza che ci consenta di usare gli impianti di trattamento di Malagrotta. Per questo sarà inevitabile la firma di un nuovo provvedimento».

LE ALTERNATIVE

In realtà gli strumenti sul tavolo sono molteplici: anche con l’ordinanza in vigore, l’Ama (e dunque il Campidoglio) non può potrebbe pagare il servizio alla Colari e questo causerebbe lo stop dell’attività degli impianti con i dipendenti che non riceverebbero gli stipendi. Per questo, è stato raggiunto un accordo tra l’Ama e la Colari con l’indicazione di un fiduciario, il prefetto Luigi De Sena, che gestisce i conti correnti della società del gruppo Cerroni. Questa figura del fiduciario, dovrebbe essere regolamentata con un altro provvedimento legislativo, sul quale invece sta lavorando il Ministero della Giustizia.

LA CRISI

Ieri Ama ha anche ammesso che ci sono nuovi problemi nella raccolta dei rifiuti. «A causa della temporanea chiusura per la manutenzione straordinaria programmata di una linea dell'impianto di termovalorizzazione di Colleferro, si registrano delle limitazioni nella capacità di conferimento del combustibile da rifiuti da parte di Ama e di Colari. L'intervento di manutenzione provoca un rallentamento nello smaltimento e trattamento dei rifiuti indifferenziati negli impianti e, di conseguenza, anche nel consueto servizio di raccolta sul territorio». Ci sono due effetti: il primo è che i rifiuti restano più a lungo negli impianti di trattamento (e questo causa il cattivo odore vicino ad uno di essi, sulla Salaria); il secondo è appunto il rallentamento nella raccolta. Appello dell’Ama: «Invitiamo i cittadini a non abbandonare i rifiuti accanto ai cassonetti, nel caso questi siano già pieni»
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