«Le motivazioni addotte nella sentenza penale di condanna di primo grado del Tribunale di Roma dell'ex amministratore delegato e di alcuni ex dirigenti - si legge - ritenute all'unanimità dall'attuale Cda Ama rigorose e inappuntabili, hanno infatti appurato che le assunzioni in questione sono da considerarsi illegittime, facendo conseguire un ingiusto vantaggio patrimoniale ai soggetti assunti». Il Cda ha dato pertanto mandato al direttore generale «di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di tutelare gli interessi di Ama e delle risorse pubbliche da essa gestite. È stato altresì confermato al direttore generale il mandato per l'esercizio delle azioni civili nei confronti dei soggetti condannati con la sentenza penale di primo grado».
© RIPRODUZIONE RISERVATA