Acea, no del tribunale al comune di Roma: niente anticipo dell'assemblea dei soci

Acea, no del tribunale al comune di Roma: niente anticipo dell'assemblea dei soci
2 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Aprile 2014, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 16:17
Per il tribunale di Roma non luogo a provvedere sull'istanza di convocazione dell'assemblea ordinaria di Acea, già convocata dal cda per il 5-6-2014». Così fonti giudiziarie riferite dall'agenzia Ansa per cui è «inammissibile la domanda di anticipazione della data dell'assemblea per la trattazione degli argomenti indicati da Roma Capitale nella nota del 3 marzo 2014».



«Evidentemente il consiglio di Amministrazione e il collegio sindacale si era comportato secondo le norme di legge e secondo lo statuto societario. Tant'è vero che il tribunale ha ritenuto di non poter e non dover intervenire sui provvedimenti presi dal consiglio di amministrazione», ha commentato il presidente dell'Acea, Giancarlo Cremonesi.



«Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non poteva evitare questa brutta figura nazionale e internazionale? Per la fretta di anticipare di un mese l'assemblea di Acea, su suggerimento dell'avvocato Pellegrino, ha promosso una istanza che il tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile - dichiara, in una nota, Gianni Alemanno -. Non solo era manifestamente chiaro a tutti l'inopportunità di un intervento così a gamba tesa rispetto a una società quotata in borsa ma, la fretta e la pretesa di ricorrere alle vie legali contro il cda della società, ha reso tutta questa vicenda grottesca - continua Alemanno -. Mi auguro, per il bene degli azionisti e di Roma Capitale, che adesso fino a giugno non ci siano altre forzature da parte del sindaco. Ribadisco, invece, l'opportunità di convocare un Consiglio comunale straordinario sul contratto di servizio di Acea e sulla strategia complessiva che l'amministrazione comunale deve avere nei confronti di tutte le società partecipate del gruppo Roma Capitale».