Salaria, altro incidente al chilometro 60
E la procura apre un'inchiesta

La Smart finita questa mattna fuori strada
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Martedì 14 Gennaio 2014, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 15:15
RIETI - Il chilometro 60 della Salaria colpisce ancora. Non sembra avere fine la lunga scia di incidenti che si ripetono ormai con una regolarit impressionante lungo quel tratto della consolare. Questa mattina si è ribaltata un'auto. Una Smart con a bordo due ragazzi (un uomo e donna del 1991 residenti a Rieti) che a causa del fondo scivoloso è andata a sbattere contro il guard rail per poi ribaltarsi fuori della sede stradale.

Gli occupanti della autovettura sono rimasti intrappolati all'interno della vettura. Per estrarli sono dovuti intervenire i vigili del fuoco che li hanno poi affidati alle cure dei sanitari del 118. Le loro condizioni non sembrano particolarmente gravi.



Ma al di là dell'incidente, l'utlino di una lunga serie, ripetiamo, preoccupa la pericolosità del tratto e, soprattutto, l'inerzia di chi dovrebbe provvedere per metterla in sicurezza. In questo senso, anche gli ultimi pannelli luminosi installati non sembrano aver ottenuto l'effetto sperato.



Il famigerato chilometro 60 (e dintorni) della via Salaria per Roma, è caratterizzato da una serie di curve pericolose (in una di esse trovarono la morte due carabinieri della stazione di Poggio San Lorenzo, intrappolati nella vettura investita dall’auto di un giovane automobilista che aveva invaso la corsia opposta) che, negli ultimi mesi, hanno provocato più di un cappottamento.



Molte le segnalazioni sulla pericolosità di quel susseguirsi di mini tornanti, solo da qualche giorno segnalati da un’apposita cartellonistica apposta dall’Anas, ma adesso il chilometro 60 è diventato ufficialmente oggetto di un’indagine penale. A promuoverla, con un esposto, è stato l’avvocato Giuseppe Perugino, legale della nipote di un funzionario della Fao residente nel comune di Casaprota, dopo un incidente avvenuto l’11 novembre dello scorso anno quando la Land Rover Defender con targa del corpo diplomatico condotta dalla donna, sbandò sull’asfalto reso viscido dalla pioggia, per poi ribaltarsi sul lato destro.



Le conseguenze furono disastrose soprattutto per il mezzo, andato distrutto e successivamente rottamato, mentre la signora di 38 anni e il figlio furono medicati in ospedale per alcune lesioni. Nella querela contro ignoti (eventuali responsabilità vanno individuate), la signora di nazionalità colombiana fa espresso riferimento alle condizioni del manto stradale, mettendo sotto accusa la regolarità del manto stradale e delle barriere di protezione che interessano almeno 700 metri, a partire dal chilometro 60, chiedendo alla procura «di disporre un accertamento statistico presso la polizia stradale e la prefettura per accertare la percentuale di sinistri verificatisi negli ultimi cinque anni, in entrambi i sensi di marcia».



La nipote del funzionario Fao e l’avvocato Perugino, non hanno dubbi: l’ente gestore è inadempiente nel garantire la sicurezza e questo si deduce anche dalle testimonianze di persone che vivono nei paesi limitrofi, testimoni di ripetuti incidenti in quel tratto. Per questo sollecitano una perizia sul chilometro 60, dove il rischio c’è ma non si vede.
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