Rieti, la città ricorda Elio Toaff: aprì i campi
per la sepoltura di ebrei e musulmani
Iniziativa dell'allora sindaco Cicchetti/Le foto

Rieti, la città ricorda Elio Toaff: aprì i campi per la sepoltura di ebrei e musulmani Iniziativa dell'allora sindaco Cicchetti/Le foto
di Alessandra Lancia
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Lunedì 20 Aprile 2015, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 20:25

RIETI - Nelle immagini della lunga e avventurosa vita del rabbino Elio Toaff, morto domenica quasi centenario a Roma e sepolto ieri nella sua Livorno, insieme alla foto con papa Woityla nella sinagoga della Capitale se ne impone un’altra, quella di lui a Rieti con l’imam della Grande Moschea di Roma, Mahmoud Hammad Sheweitan e il vescovo diocesano Delio Lucarelli. Era il primo novembre del 2001, il mondo doveva ancora metabolizzare l’attacco delle Torri Gemelle avvenuto meno di due mesi prima, ma la piccola Rieti, a suo modo e una volta tanto, era avanti. Su iniziativa dell’allora sindaco Antonio Cicchetti, nell’ampliamento del cimitero monumentale cittadino firmato dagli architetti Rosati e Baiocchi fu previsto un campo per la sepoltura di ebrei e accanto uno per la sepoltura di musulmani.

A delimitare gli spazi una pianta d’ulivo messa a dimora quella mattina dai tre leader religiosi, insieme al capo della Lega islamica, l’ex ambasciatore Mario Scialoja, e al presidente del Movimento cristiano lavoratori, Nazzareno Figorilli, tra gli ispiratori di quell’operazione.

LE PAROLE PRONUNCIATE A RIETI

"Com’è bello e come è gradevole stare insieme come fratelli", disse Toaff citando il salmo: tocco a lui recitare la preghiera di benedizione davanti al piccolo cancello con la stella di David, dietro al quale erano allineate le pietre tombali lisce e bianche ebraiche.

Lo stesso fece l’imam di Roma per le sepolture per i musulmani, allineate verso Oriente. Immagini che fecero il giro del mondo e che in città gettarono un seme di buona convivenza, se non tra ebrei e musulmani (per storica assenza dei primi) certo tra cattolici e musulmani, invece numerosissimi per effetto dell’immigrazione.

MAI NESSUN EBREO SEPOLTO IN CITTA'

A distanza di quasi quindici anni, nessun ebreo è stato mai deposto nel cimitero cittadino. Ma quando tempo fa da Rieti è partita una delegazione per Roma per chiedere alla comunità ebraica di riavere almeno in parte quegli spazi per sepolture cristiane è stato opposto un rifiuto, cortese ma fermo. Quell’area era ormai consacrata alle sepolture ebraiche e tale doveva restare.

Ed è rimasta. Nell’ala musulmana invece ci sono circa 16 tombe: tolte quelle di due adulti, sono quasi tutti di bambini nati e morti poco dopo, sepolti a Rieti per volere delle comunità di appartenenza, di Terni e Avezzano.

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