UN GRANDE EVENTO
Organizzazione non da poco - si lavora da oltre quattro mesi per rintracciare tutti - quella coordinata dall’ex attaccante Mauro Passarani e da Sergio Battisti. Saranno in tanti i presenti alla manifestazione: “Verranno da Gorizia, Brescia, ma anche dalla Toscana e dalla Puglia e non solo. Tutti, quando abbiamo detto di questo evento, ci hanno risposto che erano entusiasti - dice Mauro Passarani. - Credo che il più anziano a partecipare all’evento sia Alberto Tomassoni mentre i più giovani saranno i vincitori della Coppa Italia. Chi mi farà più piacere rincontrare? Senza togliere nulla agli altri, ma rivedere i compagni di squadra del ‘74/’75 sarà un immenso piacere”. Giocatori come Di Carmine, che faceva coppia d’attacco proprio con Passarani, ma anche Dal Din, e poi Roberto e Franco Fabri, Prandi e altri. Seduti vicino a loro, tanti “ex ragazzi” che hanno indossato la casacca amarantoceleste o hanno guidato il Rieti in altre epoche, come Pirozzi (giocatore ma anche allenatore del sogno C2), Paris, Petrongari, mister Melchiorri (guidò la promozione del ’73-’74), Pedro Mariani, Giancarlo Petrangeli, Cerusico, Petrelli, Trebiciani, e poi i reatini Marchitelli, Santoboni, Montagnini, Bianchetti, Torcolacci e Onofri. “Trebiciani - racconta Sergio Battisti – mi ha detto una settimana fa che stava già partendo per quanto era emozionato. Tutti a chiederci ‘Ma il vecchio stadio sta ancora lì, in fondo a viale Maraini?’”. “Questa manifestazione - aggiunge Mauro Passarani - si chiama così, perché il prossimo anno ci sia qualcosa e qualcuno che possano festeggiare al meglio la ricorrenza degli ottanta anni del Rieti. Avranno tutto il nostro supporto”. L’evento, insomma, è solo un antipasto di “quello che dovrà essere un evento istituzionale nel 2016” dice Petrangeli”.
IL PROGRAMMA
Gli oltre 250 invitati si ritroveranno dalle 18 per prepararasi ad una cena condita da ricordi, sorprese, aneddoti. Sarà una festa che consentirà alla “Generazione Fassini” di incontrare la “Generazione Scopigno”: “Questa manifestazione – ha detto il sindaco – è l’occasione per festeggiare un pezzo di storia della città, è bello che sia nata spontaneamente”. “Sono cresciuto sotto al muretto del Fassini – ha ricordato Marroni – e tutti i giocatori, come Dal Din, Del Pero, beh, erano per noi come quelli di Serie A. Speravamo che non rovinassero troppo le linee del campo giocando, perché sapevamo che Costanzo e Peppe non ce le avrebbero rifatte”. Entusiasta anche il neoassessore Di Fazio: “Ultimamente ho sentito parlare di scarsa affezione del pubblico reatino al calcio, ma in rapporto il numero di appassionati è enorme. E questa manifestazione è un grande risultato, che dimostra quanto il calcio a Rieti sia importante”.
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