La Regione apre sul futuro del Grifoni
Pirozzi non arretra: fatti non promesse

La Regione apre sul futuro del Grifoni Pirozzi non arretra: fatti non promesse
di Alessandra Lancia
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Venerdì 22 Agosto 2014, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 20:29
AMATRICE - Io la questione dell’ospedale non l’ho mai buttata in politica - ripete per la centesima volta il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi - nel 2010 feci la mia battaglia con l’allora presidente Renata Polverini riuscendo a farle cambiare idea su Amatrice e lo stesso sto facendo adesso col presidente Nicola Zingaretti, dice rispondendo al messaggio del governatore del Lazio, oggi su il Messaggero. GARANZIE SCRITTE

«Se poi ci siamo capiti male, se il problema è l’interpretazione degli atti sono pronto ad incontrare lui e i suoi tecnici e a chiarirci anche domani. Basta che mi spiegano per bene cosa lasciano al «Grifoni» e soprattutto me lo mettono per iscritto, nel decreto regionale e nell’atto aziendale».



Pirozzi dunque non arretra. Chi invece la butta in politica è Forza Italia. Gli azzurri reatini sono pronti a mobilitarsi per il mantenimento dell’ospedale di Amatrice «e in generale per la sanità reatina che è sotto attacco - dice il coordinatore provinciale di FI, Sandro Grassi - Ci stupiamo delle difese d’ufficio del centrosinistra reatino che siede in maggioranza alla Regione. Dovrebbero indignarsi e far capire al loro amico Zingaretti che così non va».



LA DIOCESI IN CAMPO

«I numeri non bastano a raccontare la realtà, né può essere quella numerica la logica che sembra muovere il governo nel riordino del sistema sanitario, un’operazione destinata a compromettere in modo sostanziale i servizi alla salute del reatino».

Così si esprime la Diocesi di Rieti sul riassetto in atto della sanità locale, che porterebbe il «de Lellis a essere classificato come ospedale di primo livello. Il nome può trarre in inganno - prosegue la nota - ma vuol dire che finirebbe tra i fanalini di coda del sistema regionale. Il tutto perché l’ospedale provinciale di Rieti serve appena 160mila persone. Più o meno come un quartiere di Roma - dirà qualcuno - e ha ragione. Ma andrebbe pure considerato che questi quattro gatti del Reatino sono dispersi su una superficie ben più ampia e assai meno attrezzata di una frazione della Capitale. E’ un fattore talmente evidente, facile, scontato, che ci si sente quasi in imbarazzo a doverlo sottolineare».



PREOCCUPAZIONI ANCHE PER IL DE LELLIS

Dopo la pausa estiva, la preoccupazione sembra riaffiorare anche in seno al consiglio comunale, dove Luigi Gerbino (Fi) ha presentato un ordine del giorno a difesa del laboratorio analisi e più in generale dei livelli assistenziali dell’ospedale di Rieti, chiedendo «iniziative incisive per far recedere la Regione e la direzione generale della Asl dal proseguire nel depauperamento dell’Ogp». A luglio il tema non passò. Chissà a settembre?



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