Npc Rieti ufficializza
l'ingaggio del play Parente
"Felice di rappresentare Rieti"
Ora atteso l'ok per Buckles

Davide Parente
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Venerdì 31 Luglio 2015, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 14:01
RIETI - La Npc ha ufficializzato questa mattina l'ingaggio del playmaker Davide Parente. Ora si aspetta la firma dell'ala-forte stanunitense Rakeem Buckles, sul contratto del quale si stanno definendo gli ultimi dettagli.



Davide Parente, ma solo di nascita, Parente, quasi 32 anni, 187 centimetri, vive e cresce a Vasto in una famiglia di cestisti, non solo il padre infatti, ma anche suo fratello maggiore Daniele hanno giocato a basket ad ottimi livelli. Davide, come il fratello, comincia nel settore giovanile Vastese e comincia presto a fare la spola con la vicina Pescara. Milita nelle categoria cadetti, juniores e la C1, con cui viene a giocare anche contro Contigliano. Dalla C1 viene arruolato direttamente A2 da Ragusa dove resta due anni. Attraversando da un estremo all’altro la penisola, Parente si piazza per tre stagioni a Pavia con cui viene a giocare contro Rieti diverse volte. Si sposta poi a Vigevano, a Fidenza, a Castelletto Ticino e a Recanati, infine approda a Lucca dove ottiene due promozioni in tre anni: dalla B2 alla allora Lega Silver. La scorsa stagione Parente è uno dei protagonisti della promozione in serie A2 con Siena che sul campo di Forlì batte in seconda giornata Agropoli.

E' contento di venire a Rieti?

“Molto, perché Rieti è una piazza storica della pallacanestro e negli ultimi anni ha dimostrato di avere ancora viva quella fame di basket che l’ha sempre caratterizzata e la promozione lo testimonia. Sono molto contento di poter rappresentare una città che ama così tanto la pallacanestro”

Tra le varie possibilità che aveva quale è stato l’elemento decisivo a favore di Rieti?

“A me non piace andare, tanto per andare, ho sempre avuto la fortuna di poter scegliere la destinazione ed ho sempre scelto realtà dove si potesse lavorare bene e con progetti ambiziosi. Ho scelto Rieti anche per questo, perché è un ambiente stimolante e a me piacciono le sfide e vivere in un posto in cui si respira pallacanestro”.

Quando pensa a Rieti cosa le viene in mente?

“Mi viene in mente questo aneddoto: lo scorso inverno, a cena tra compagni di squadra, si parlava dei palazzetti più rumorosi d’Italia. Io ho detto Rieti, mi ricordavo infatti di quando giocavo a Pavia con Danilo Gallinari e venimmo a Rieti: c’era talmente tanto baccano che non si sentivano neanche i fischi degli arbitri. Una città così, anche per i giocatori, è uno stimolo in più”.

Chi conosce della squadra?

“Conosco Picchio perché ci ho giocato contro diverse volte e poi lui ha giocato con mio fratello a Brindisi, tra l’altro a Forlì ci eravamo promessi che in caso di vittoria ci saremmo mandati una fotografia con i sigari in bocca. Gliel’ho mandata”.

Cosa si aspetta dalla prossima stagione?

“A livello personale cercherò di fare quello che ho sempre fatto e cioè giocare al massimo di quello che riesco a fare, senza mai tirarmi indietro. A livello di squadra ancora non so che tipo di squadra saremo, ma qualunque saranno gli obiettivi della società, quello sarà solo il punto di partenza. Tutto quello che verrà di più, sarà guadagnato”.

Vuole mandare un saluto ai tifosi reatini?

“Sicuramente! Non vedo l’ora di poter giocare davanti a loro ed il prima possibile verrò a Rieti per conoscere la gente, cominciare ad ambientarmi ed integrarmi nella realtà cittadina. Ho veramente tanta

voglia di cominciare”.
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