Renzi: "Tangentari all'amatriciana"
E il sindaco di Amatrice non ci sta

Renzi: "Tangentari all'amatriciana" E il sindaco di Amatrice non ci sta
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Martedì 9 Dicembre 2014, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 13:36
AMATRICE - Parole chiave: “all’amatriciana”. E il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, va contro il presidente del consiglio, Matteo Renzi. Il contendere, questa volta, non riguarda misure fiscali o altri provvedimenti che possono penalizzare il territorio, ma le frasi usate da Renzi. Il premier, riferendosi all’inchiesta “Mondo di mezzo” che riguarda Roma, ha affermato: “Non sappiamo se quello che emerge dipinge dei tangentari all’amatriciana o dei mafiosi”. Il nodo è l’espressione “all’amatriciana”. “Informo il presidente del Consiglio – spiega Pirozzi in una nota - che nel 2011 il Comune di Amatrice diffidò tutti i direttori dei quotidiani nazionali ad utilizzare il termine “all’amatriciana” come aggettivo sostantivato, aggiunto ad altri termini, così da risultare carico di un significato negativo e disdicevole per la Città di Amatrice e per gli amatriciani, suoi abitanti. Immagino la sua reazione da sindaco se un presidente del Consiglio avesse definito uno scandalo nazionale distinguendo tra il malaffare di “tangentari alla fiorentina” e quello di cosche mafiose. Si sarebbe offeso, come in questo momento io, quale rappresentante del proprio Comune. Non so se conosce Amatrice, ma colgo l'occasione per farle sapere che facciamo la raccolta differenziata (60%), non applichiamo la Tasi, non applichiamo la Tari, abbiamo ristrutturato la nostra scuola in tre mesi, i nostri Consiglieri non percepiscono nessun compenso, non abbiamo telefonini di servizio, non abbiamo auto blu, abbiamo un ospedale di montagna che abbiamo difeso con i denti e tanto altro ancora. Siamo conosciuti nel mondo per essere la patria degli "spaghetti all'amatriciana", i cui ingredienti rappresentano idealmente i valori della montagna, della parte sana della nostra straordinaria Nazione. Non mi risulta invece che Amatrice abbia dato i natali ad Al Capone, a Matteo Messina Denaro, né a Fiorito, né a Maruccio. Siamo stufi di veder accostare il nome di Amatrice a malaffare e ruberie di ogni genere - conclude il sindaco di Amatrice Pirozzi -, passi per un giornale, passi per un personaggio dello spettacolo, ma mi permetta, non lo posso accettare dal mio Presidente del Consiglio”.
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