Rieti, buoni e vecchi titoli di Stato:
la strana storia dell'Agitalia

Un buono postale
di Christian Diociaiuti
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Venerdì 27 Marzo 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 16:09
RIETI - Buoni centenari riscuotibili, mucchi di lire ancora convertibili in euro: per fortuna c'è l'Associazione Giustizia per l'Italia, o Agitalia, che da qualche mese a questa parte inonda le redazioni con note trionfalistiche. Grazie alla fantomatica Agi, alcuni reatini hanno potuto riscuotere somme cospicue da titoli che sarebbero stati carta straccia.



STORIE INCREDIBILI

Storie più o meno (in)credibili. Ammettiamo di esserci cascati due volte - come noi altre testate - salvo poi mangiare la foglia: Agitalia non esiste. L'associazione ha un sito (www.agitalia.info) sospetto; impossibile contattarli al telefono e nelle due sedi fisiche sono irrintracciabili. In una sede (era indicata viale Libia, ora cancellata) c'era un negozio di vestiti, nell'altra (viale Eritrea) un palazzone in cui il portinaio dice che «ricevono solo su appuntamento» (ma come si fa a prenderlo se nessuno risponde?).



LA CHIAVE DELLA VICENDA

E poi, la chiave della strana vicenda. In una mail utilizzata per dire loro di aver ritrovato un buono, Agitalia risponde con due allegati: una delega e la richiesta di documenti, tra cui la ricevuta del pagamento di 110 euro per la pratica, con tanto di riferimenti bancari. Il vulnus potrebbe essere questo: farsi pubblicità per far «abboccare» chi davvero possiede un titolo scaduto, «solàndogli» 100 euro. Contattando le Poste e Banca d'Italia, la conferma:



LA BANCA D'ITALIA

«Le richieste di rimborso di titoli di stato - dicono dalla Banca d'Italia - non possono essere fatte qui bensì al Mef. Pertanto se davvero l'agenzia ci avesse inoltrato in passato una richiesta di questo tipo saprebbe che deve invece rivolgersi al Mef». Touchè. Ci auguriamo che l'esperienza del nostro giornale aiuti a evitare guai. Se l'Agi ha voglia siamo pronti per un replica. Sempre che esista.