La Chiesa promuove una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati

La Chiesa promuove una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati
di Franca Giansoldati
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Venerdì 15 Maggio 2015, 16:19 - Ultimo aggiornamento: 16:53
Città del Vaticano. Liberi di pregare. #free2pray. La persecuzione globale contro i cristiani mobilita la Chiesa italiana e i principali movimenti ecclesiali per una giornata di preghiera nazionale dedicata a coloro che in tutto il mondo soffrono per la mancanza di libertà religiosa, uno dei più elementari diritti. Il 23 maggio, durante la veglia di Pentecoste, in tutte le “chiese si pregherà per rompere il muro dell’indifferenza e del cinismo, lontano da ogni strumentalizzazione ideologica o confessionale” hanno spiegato gli organizzatori.

Il 12 aprile scorso, Papa Francesco, chiamando con il loro nome i genocidi di un secolo fa, e le persecuzioni e gli stermini di oggi, ha riportato tutto questo all’attenzione di un mondo che appare fin troppo distratto. Le ferite aperte sono tante. Iraq, Siria, Pakistan, Arabia Saudita, Egitto, Libia, Mali, Nigeria, Centrafrica, Somalia, Cina.



In Nigeria è stato ricordato, recentemente, non solo l’anniversario della morte degli studenti cristiani in Kenya, ma anche l’anniversario del rapimento, avvenuto un anno fa, da parte dei terroristi di Boko Haram, delle 219 studentesse (in realtà 276, ma 57 riuscirono a fuggire) di Chibok. Hanno aderito all’iniziativa l’Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento dello Spirito, Aiuto alla Chiesa che soffre, Unitalsi, Comunità di Sant’Egidio.
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