Vatileaks 2, Mario Benotti: «Chaouqui e il cardinale? Non li vedo da tanti mesi»

Vatileaks 2, Mario Benotti: «Chaouqui e il cardinale? Non li vedo da tanti mesi»
di Silvia Barocci
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:59
Mario Benotti è ad Amsterdam quando viene a sapere dai giornali delle intercettazioni della procura di Terni che lo chiamano in causa nell'inchiesta per intrusione informatica ed estorsione assieme a Francesca Chaouqui e a suo marito Corrado Lannino. Torna immediatamente in Italia, nomina un difensore di fiducia, l'avvocato Pierluigi Mancuso, sente al telefono Gozzi e Nardella e si autosospende dagli incarichi a Palazzo Chigi e al comune di Firenze.

Una decisione che assomiglia ad un'ammissione, non trova?

«Niente affatto. Sono totalmente estraneo a questa storia che apprendo dai giornali. Sono una persona perbene e lavoro per le istituzioni. E' per rispetto delle istituzioni che ho deciso di autosospendermi».



Lei dice di non sapere nulla di questa vicenda e che mai nessuno le ha comunicato di essere sottoposto ad indagini. Se le arrivasse un avviso di garanzia si dimetterebbe?

«No. Voglio andare a sentire dal procuratore della Repubblica cosa mi si contesta e cosa ha da chiedermi. L'unica cosa che posso fare è mettermi a disposizione dell'autorità giudiziaria e della gendarmeria pontificia. Qualcuno dovrà spiegarmi tutto questa assurda vicenda».



Nel frattempo tornerà a fare il giornalista? Che incarico svolge attualmente?

«Non ora, non penso. Sono direttore generale di Rai World e sono in aspettativa».



Lei conosce la Chaouqui?

«Sì, l'ho incontrata anni fa. Non ricordo neanche come la conobbi. Ero giornalista e frequentavo il mondo delle pubbliche relazioni...».



Da quando non la vede?

«Da mesi e mesi. Forse mi avrà chiamato qualche volta, ma non la vedo da molto tempo, circa un anno».



E monsignor Balda? Come l'ha conosciuto?

«Me l'ha presentato la Chaouqui. Anche lui non lo vedo da molti mesi».



Ha mai avuto sospetti sulla giovane pr?

«No. E poi in quel posto in Vaticano l'aveva nominata il Papa...».



Ha parlato con loro del lavoro che svolgevano presso la Commissione di monitoraggio sui tagli di spesa in Vaticano?

«Assolutamente no, non hanno mai parlato con me del lavoro della Commissione. Né io ho mai voluto occuparmene. Io sono una persona perbene. Non ho mai organizzato dossier di alcun genere. E per quale motivo lo avrei fatto? Per soldi o posti di lavoro? Il procuratore di Terni mi spiegherà chi ritiene io possa aver mai ricattato. Sono un dirigente Rai e i miei incarichi politici sono del tutto indipendenti dai rapporti che ho con il Vaticano».



Cosa pensa dei ”corvi” e del nuovo caso Vatileaks?

«Tutto quello che sta succedendo è stupefacente. Evidentemente c'è qualcuno che non ha a cuore il processo di riforma che sta portando avanti il Santo Padre».