Vatileaks 2, sparite anche foto e lettere riservate. Ombre sulla pierre Chaouqui

Vatileaks 2, sparite anche foto e lettere riservate. Ombre sulla pierre Chaouqui
di Valentina Errante
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:53 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 08:33

Ricatti, corvi e misteri. Perché il ”Vaticanogate” non si conclude con gli affari riservati resi pubblici dai libri di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. E mentre continuano le indagini su un'operazione che di certo non è un affare editoriale, le ombre su ruolo di Francesca Immacolata Chaouqui, la pr misteriosamente approdata alla Commissione di revisione dei conti dei dicasteri della Santa sede, aumentano. La Chaouqui, fermata tre giorni fa, insieme a monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, per avere trafugato e diffuso notizie riservate, è coinvolta insieme al marito in un'inchiesta della procura di Terni nella quale si ipotizzano i reati di intrusione informatica ed estorsione. Un copione identico. Un'altra storia di ricatti che coinvolge, in qualche modo, anche prelati. Intanto il lavoro degli inquirenti si concentra sull'identità di chi avrebbe ispirato i corvi e sui documenti che non sono finiti nei libri dello ”scandalo”: dall'elenco riservato su 120 conti Ior, intestati a laici e ancora attivi - a dispetto di quanto comunicato dal Vaticano a Bankitalia - alle lettere private trafugate, fino alle fotografie e ai documenti, sottratti dalla cassaforte della prefettura vaticana.

I CONIUGI

E' uno stralcio dell'inchiesta della procura di Terni su monsignor Vincenzo Paglia, vescovo dal 2000 al 2012 e presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, quello che coinvolge la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino, esperto informatico che a lungo ha lavorato per la Santa sede. Il fascicolo, nato dalle indagini sulla compravendita del castello di Narni, ipotizzava i reati di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni del Comune. La posizione di Paglia è stata poi archiviata ma l'indagine, oltre agli amministratori comunali dell'epoca, ha portato a processo alcuni prelati. Per i pm quell'acquisto sarebbe avvenuto attraverso i conti già dissestati della diocesi. Dalle intercettazioni, poi, sarebbe partito un altro filone ed è quello sul quale gli inquirenti stanno lavorando. Chaouqui e il marito sono coinvolti nella sottrazione, finalizzata a ricatti, di alcuni documenti riservati.

LE FOTO

E' la notte tra il 29 e il 30 marzo 2014 quando la cassaforte e gli armadi della prefettura vaticana vengono violati.

La notizia, ora riportata nel libro di Nuzzi, non diventa pubblica. Ma quello che non emerge è che, oltre ai documenti che riguardano Michele Sindona, in quell'occasione, spariscono anche alcune foto riservate e lettere private. Le carte sulla vecchia gestione Ior, che risale a Marcinkus, e la corrispondenza con le gerarchie vaticane dell'epoca vengono restitute in una busta anonima, un segnale intimidatorio chiarissimo. Ma il resto della documentazione trafugata, tra cui le immagini ”segrete” e lettere private, sono ancora in circolazione. E potrebbero servire agli autori del furto per future manovre di ricatto.

CONTI IOR

E' dall'archivio della commissione Cosea, della quale faceva parte la Chaouqui, che viene sottratta invece la lista dei 120 conti Ior intestati a laici e ancora attivi. Rapporti segreti che il Vaticano non ha mai rivelato alle autorità italiane. Dopo le nuove leggi e le lunghe trattative con i pm, lo Ior si era impegnato a chiudere i conti dei laici e a comunicare la titolarità dei rapporti bancari. Recentemente l'Aif, l'autorità di informazione finanziaria della Santa sede, ha inviato all'Uif, l'ufficio antiriciclaggio di Bankitalia, l'elenco dei conti chiusi. In tutto una quarantina di rapporti che non ha convinto proprio la procura: molti dei nomi già noti ai pm non sono nell'elenco. E del resto risulta dalle carte rubate che altri 120 rapporti sono ancora attivi.

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