Vatileaks 2, spunta un nuovo corvo. Il marito di Francesca Chaouqui nega le accuse

Vatileaks 2, spunta un nuovo corvo. Il marito di Francesca Chaouqui nega le accuse
di Valentina Errante
3 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 02:47 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:44

Non c'è soltanto il nome di Francesca Chaouqui ad accomunare l'inchiesta della Gendarmeria vaticana, che ha portato all'arresto di monsignor Vallejo Balda e della pr, e quella della procura di Terni, che riguarda la sottrazione di documenti e un intreccio di ricatti e favori. C'è un altro nome che unisce le due indagini ed è quello di Mario Benotti, uomo assai vicino alla Santa sede, giornalista, comunicatore, docente, ma soprattutto superconsulente della politica, con un ruolo nella finanza.

LA GENDARMERIA

La gendarmeria non si è fermata agli arresti della scorsa settimana.

I pedinamenti della Chaouqui e i controlli sui cellulari della donna e di monsignor Balda, hanno già rivelato che i due non hanno agito da soli. Sembra chiaro che il materiale sottratto, i documenti e le rivelazioni finite nei libri di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi siano soltanto una parte del ricatto ordito ai danni della Santa sede e del Papa. Proprio gli accertamenti, che riguardano anche il crack della curia di Terni, hanno rivelato lo stretto legame della Chaouqui con Benotti, il giornalista che tanti anni fa aveva mosso i primi passi a Radio Vaticana per poi diventare, tra l'altro, direttore generale di Rai international. Benotti, che attualmente è capo della segreteria particolare del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi, componente del cda della banca popolare di Spoleto e consulente del sindaco di Firenze Dario Nardella, avrebbe avuto un ruolo nel furto e nella divulgazione di documenti, contestati alla giovane donna e al monsignore, protagonisti della guerra di veleni e ricatti. Gli accertamenti continuano, con il coinvolgimento di altre persone, ed è probabile che nei prossimi giorni l'inchiesta abbia nuovi sviluppi.

L'ESTORSIONE

Ma il giornalista è coinvolto anche nell'inchiesta della procura di Terni, che vede la Chaouqui e il marito, Corrado Lanino, indagati per intrusione informatica ed estorsione. I documenti rubati sarebbero serviti per ricattare politici e prelati con l'obiettivo di ottenere nomine e favori. È questo il quadro che emerge dalle tante intercettazioni agli atti. E proprio le conversazioni tra la Chaouqui e il giornalista, ascoltate dagli investigatori, dimostrerebbero un rapporto abituale tra Benotti e la donna, che, per lui, ipotizzava anche una nomina nella Santa Sede. Il fascicolo, che sarà trasmesso anche in Vaticano, arriverà per competenza sulla scrivania del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Di fatto gli episodi estorsivi e intimidatori, scoperti per caso durante le indagini su monsignor Vincenzo Paglia e il default della diocesi, hanno portato molto lontano da Terni. È nei palazzi della Capitale che si consumavano i ricatti. Anche se Lanino giura di non avere mai commesso intrusioni nella sua lunga professione.