Vaticano, il Papa rafforza il Fondo pensioni: vigilerà il ministero dell'Economia

Vaticano, il Papa rafforza il Fondo pensioni: vigilerà il ministero dell'Economia
di Franca Giansoldati
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Venerdì 29 Maggio 2015, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 10:45
Città del Vaticano - Il Papa mette mano al Fondo Pensioni, rafforzandolo, sottoponendolo alla vigilanza (ma non alla gestione) del Ministero dell'Economia, stabilendo il divieto di utilizzare le risorse per fare investimenti azzardati, individuando dei criteri per la nomina dei manager che al momento di entrare a far parte della struttura devono firmare un foglio nel quale certificano di non avere nessun conflitto di interesse.



«Il cda del Fondo Pensioni è tenuto a garantire che la gestione delle attività finanziarie e immobiliari sia svolta da professionisti, qualificati a livello internazionale, gestori del patrimonio di terze parti, sotto il controllo della Santa sede e del Vaticano».



Il Motu Proprio del Papa si è reso necessario dopo l'allarme che aveva lanciato diversi mesi fa su un rischio default il ministro della economia, cardinale Pell. «Per quanto riguarda le pensioni, noi ci sentiamo al sicuro» aveva tagliato corto padre Lombardi escludendo il rischio adombrato da analisti sulla base di alcune interviste (male interpretate) del super ministro dell'Economia al Catholic Herald: «Il Fondo pensioni ha bisogno di essere rafforzato per le richieste che ci saranno su di esso nei prossimi 15 o vent’anni. La Santa Sede sta facendo la sua strada essendo in possesso di un patrimonio e di investimenti consistenti».



Nel comunicato il Vaticano rilevava i dati allarmanti amplificati anche da notizie di stampa, erano da considerare eccessivi sulla sostenibilità a fronteggiare gli impegni assunti verso gli iscritti, presenti e futuri. “Il Fondo così come risulta dai bilanci tecnici attuariali redatti dall'attuario certificatore e dai bilanci di esercizio regolarmente approvati dalla Segreteria di Stato è in sostanziale equilibrio tra risorse disponibili e impieghi verso gli attuali e futuri pensionati, grazie anche a interventi (approvati dalla Segreteria di Stato su proposta del consiglio di amministrazione) sia in ambito contributivo (aumento di aliquote nel corso degli anni fino ad arrivare all'attuale aliquota del 26% sull'ammontare delle retribuzioni imponibili) sia in ambito delle prestazioni (allungamento di due anni della vita lavorativa che ha fissato l'età di pensionamento a 67 anni per i laici e a 72 anni per gli ecclesiastici e i religiosi)”. Il rapporto di copertura del Fondo Pensioni (funding ratio) è del 95%.



«Sul piano più strettamente reddituale, la situazione economica e patrimoniale dell'ente registra il progressivo incremento delle risorse finanziarie e immobiliari sia con i mezzi propri che, dal 1993 al 2013, sono mediamente aumentati di euro 22.256.196 l'anno, sia per l'andamento in crescita dell'utile d'esercizio, che, negli ultimi sei anni è passato da euro 23.583.882 a euro 26.866.657, importi sufficienti a coprire il costo attuale delle pensioni».
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