Sinodo sulla famiglia, i conservatori Ruini e Caffarra compattano il fronte del no alle aperture ai divorziati

Sinodo sulla famiglia, i conservatori Ruini e Caffarra compattano il fronte del no alle aperture ai divorziati
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Mercoledì 26 Agosto 2015, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 15:50
CITTA' DEL VATICANO - Il fronte dei no si compatta. No alle aperture verso i divorziati risposati. La dottrina non si cambia.



Man mano si avvicina l'apertura del Sinodo sulla Famiglia, si fa più intenso lo scontro tra cardinali e vescovi: da una parte i possibilisti, dall'altra i sostenitori dell'attuale situazione, frutto di una lunga tradizione esegetica. Ad alimentare il dibattito stavolta è un volume, pubblicato negli Usa dalla casa editrice Ignatius Press, che ha raccolto il parere di undici cardinali particolarmente influenti e in grado di spostare i consensi all'interno dell'assise sinodale.



I nomi di molti di loro sono conosciuti per le posizioni rigoriste. Carlo Caffarra (Italia), Baselios Cleemis (India), Paul Josef Cordes (Germania), Dominik Duka (cecoslovacco), Willem Jacobus Eijk (Olanda), Joachim Meisner (Germana), John Onaiyekan (Nigeria), Antonio Maria Varela (Spagna), Camillo Ruini (Italia), Robert Sarah (Guinea), and JorgeUrosa Savino (Venezuela).



Gli italiani che sono usciti allo scoperto, illustrando nel dettaglio i motivi della impossibilità a modificare i contorni dottrinali sulla famiglia, sono Caffarra e Ruini, entrambi per età fuori corso ma ancora assai ascoltati e in grado di orientare le posizioni dei altri padri sinodali, italiani ed europei.



Il filo conduttore che unisce gli undici porporati ultra conservatori è l'approccio nei confronti della crisi che ha colpito il matrimonio e la famiglia in Occidente. Non ci sono solo critiche o condanne, piuttosto una visione ragionata circa i motivi che hanno portato ad indebolire una istituzione fondamentale per la società.



Non mancano le proposte per fare capire alla gente l'importanza della conoscenza dei comandamenti, né le critiche sulla incapacità dell'Occidente di trasmettere alle nuove generazioni il valore della vita eterna, del matrimonio, della continuità della specie. Il cardinale africano Onayekan dice: “Eppure c'era un tempo in cui anche in Occidente le famiglie numerose erano viste in modo positivo”.



Caffarra è tra i più rigidi a non ammettere ai sacramenti i divorziati risposati. Persone, dice, che vivono nel peccato, come gli adulteri. “Come può esserci misericordia se da parte loro non c'è una vera e sincera conversione”. Naturalmente il Sinodo sulla famiglia non dovrà decidere se dare o non dare la comunione ai divorziati risposati. L'obiettivo finale è di riflettere sui cambiamenti che hanno segnato la famiglia, e sulle risposte che la gente si attende dalla Chiesa. L'ultima parola spetterà a Francesco.