Papa Francesco sabato proclama martire un'altro vescovo cattolico vittima del genocidio Armeno

Papa Francesco sabato proclama martire un'altro vescovo cattolico vittima del genocidio Armeno
di Franca Giansoldati
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Martedì 25 Agosto 2015, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 18:46
CITTA' DEL VATICANO - Papa Bergoglio proclama martire il primo vescovo siro-cattolico ucciso in Turchia cento anni fa dal fanatismo anticristiano dei Giovani Turchi. Monsignor Flaviamo Melki è una delle vittime del genocidio ordinato dal triumvirato Talat-Enver-Djemal nell’aprile del 1915 con lo scopo di cancellare dall’Impero ottomano la minoranza cristiana. Armeni, siro cattolici, caldei. Il piano ha portato alla morte un totale di quasi 2 milioni di vittime. Il vescovo siro-cattolico verrà proclamato beato la sera di sabato 29 agosto, in Libano, nel corso di una liturgia solenne. Vi prenderanno parte numerosi Patriarchi e capi delle Chiese cristiane d'Oriente provenienti dal Libano, dalla Siria e dall'Iraq. La cerimonia di beatificazione sarà presieduta dal Patriarca siro cattolico Ignatius Youssef III. Il decreto di beatificazione sarà letto dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e inviato di Papa Francesco. Melki fu ucciso in odium fidei il 29 agosto di cento anni fa a Djézireh, nell'attuale Turchia. Era nato nel 1858 in un villaggio vicino a Mardin, una cittadina situata sull’altipiano che guarda la Siria, teatro di uno dei peggiori massacri. Era stato ordinato vescovo di Gazarta nel 1913. Da questa cittadina, nell'estate del 1915, decise di tornare a Mardin dopo aver saputo che in quella città le violenze si sarebbero presto abbattute anche sui suoi fedeli. Fu arrestato dalle autorità ottomane il 28 agosto, insieme al vescovo caldeo della stessa città. Secondo testimonianze oculari riportate da fonti musulmane, i due vescovi furono uccisi dopo essersi rifiutati di abiurare la propria fede e di convertirsi all'islam. Michele Melki fu seviziato a morte e infine decapitato
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