Giubileo straordinario dall'8 dicembre: l'annuncio di Papa Francesco

Giubileo straordinario dall'8 dicembre: l'annuncio di Papa Francesco
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Venerdì 13 Marzo 2015, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 07:51

Il Papa trasforma i cinquanta anni dalla chiusura del Concilio da commemorazione a spinta in avanti: l'8 dicembre prossimo inaugurerà un Anno Santo straordinario, per realizzare «una nuova tappa» nella «missione» della Chiesa di portare a tutti «il Vangelo della misericordia».

Il vangelo della misericordia evoca una profonda conversione della Chiesa. Ed evoca poveri, ultimi, periferie, parole chiave del pontificato ma anche tema conciliare fin qui piuttosto emarginato. La Chiesa dei poveri fu evocata da papa Roncalli prima di indire il Concilio, ma ebbe nel dibattito, nei documenti e nel postconcilio, meno spazio che non gli altri due temi conciliari forti, cioè il dialogo interreligioso e il rapporto con il mondo contemporaneo.

O meglio ebbe meno spazio in Occidente, mentre in America Latina l'attuazione del Concilio e del magistero conciliare di Paolo VI ha condotto alla teologia del popolo e alla Chiesa povera e per i poveri.

Il Papa ha annunciato il giubileo straordinario il giorno del secondo anniversario della sua elezione, durante una liturgia penitenziale in San Pietro, e le sue parole sono state accolte da un applauso.

L'Anno Santo sarà indotto il 12 aprile, la domenica della Divina Misericordia, con la pubblicazione della bolla, e inaugurato l'8 dicembre con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro. Si concluderà il 20 novembre 2016. Nell'omelia il Pontefice ha insistito a lungo sulla necessità di accogliere in primo luogo su di sè la misericordia di Dio, per essere capaci poi di accogliere ognuno con misericordia.

«Dio perdona tutto e perdona tutti», ha ricordato, e ha chiesto «in particolare ai confessori» di ricordarsi questo. Papa Bergoglio ha contrapposto la figura della peccatrice, «era una peccatrice pubblica», ha rimarcato, a quella di Simone il fariseo. Questo Anno santo sembra dunque molto importante nella prospettiva di papa Francesco e per la Chiesa. Quello che il Papa chiede a tutta la Chiesa è la capacità di riconoscersi bisognosi di conversione.

Solo se ci sarà questa presa d'atto ci potrà essere riforma, delle istituzioni, della curia. «L'annuncio di Papa Francesco dell'Anno Santo dedicato alla misericordia è una lieta notizia per Roma» che «è da subito pronta», ha commentato il sindaco Ignazio Marino. «Si tratta di un'occasione, per credenti e non credenti - ha aggiunto - per riflettere sul senso della vita, in un mondo spesso ammalato di indifferenza verso l'altro, e sulla centralità dei valori spirituali che pervadono la nostra cultura e la nostra società».

E se si guarda ai grandi numeri dell'ultimo Anno Santo Straordinario, quello del 2000, l'evento potrebbe portare in Vaticano e in generale a Roma oltre 25 milioni di persone. Una stima però prudente considerato che Bergoglio è già il Papa delle grandi folle e nel viaggio nelle Filippine ha toccato un record di sempre per un evento pubblico, con 7 milioni di fedeli presenti alla Messa di Manila. Mons. Vinicio Albanesi nota come «Bergoglio non ha scelto di fare un'enciclica sulla pace o la giustizia, ma di indire un Giubileo».

Dunque «è l'uomo il suo obiettivo, anche se sempre all'interno di un messaggio religioso». La notizia dell'Anno Santo straordinario è stata accolta con le campane a festa dai frati del Sacro convento di Assisi.

La Chiesa cattolica ha iniziato la tradizione dell'Anno Santo con Papa Bonifacio VIII nel 1300. Bonifacio VIII aveva previsto un giubileo ogni secolo. Dal 1475 - per permettere a ogni generazione di vivere almeno un Anno Santo - il giubileo ordinario fu cadenzato con il ritmo dei 25 anni. Un giubileo straordinario, invece, viene indetto in occasione di un avvenimento di particolare importanza. Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 26. L'ultimo è stato il Giubileo del 2000.

La consuetudine di indire giubilei straordinari risale al XVI secolo. Gli ultimi Anni Santi straordinari, del secolo scorso, sono stati quelli del 1933, indetto da Pio XI per il XIX centenario della Redenzione, e quello del 1983, indetto da Giovanni Paolo II per i 1950 anni della Redenzione.

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