Papa Francesco striglia politici e preti: ascoltate la voce dei poveri, combattete la corruzione

di Franca Giansoldati
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Venerdì 16 Gennaio 2015, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 14:55
La voce dei poveri va ascoltata. Papa Bergoglio a Manila striglia politici e preti. Prima parla davanti alla classe dirigente delle Filippine, dove, nel palazzo presidenziale, sono concentrati politici, ambasciatori, c'è il Presidente Aquino.



La riflessione che offre naturalmente può essere esportata anche altrove. “E' più che mai necessario che i dirigenti politici si distinguano per onestà, integrità e responsabilità verso il bene comune”, solo così potranno “costruire una società veramente giusta e solidale”. “Bisogna spezzare la catene dell'ingiustizia e dell'oppressione”. E ancora. “Ogni forma di corruzione” distoglie risorse alle classi sociali più deboli.



Nel palazzo presidenziale Bergoglio firma l'albo d'oro e poi uscendo si ferma a salutare la folla imponente prima di dirigersi verso la cattedrale per celebrare la messa. Durante il tragitto effettua anche una tappa non prevista per andare ad incontrare un gruppo di bambini di strada. Altri poveri, anzi i più poveri tra i poveri. Tramite il cardinale Tagle gli avevano scritto una lettera chiedendogli di fermarsi anche con loro. E così è stato. Per trenta minuti è stato circondato da bambini che gli hanno intonato canzoni, lo hanno baciato, si sono aggrappati alla veste bianca. Vivono in una casa fondata da un gesuita francse, padre Matthieu Dauchez. Costruire la giustizia sociale nelle Filippine non è facile, visto le enormi sacche di miseria e le disparità esistente tra una minoranza di super ricchi e il resto della popolazione. Bergoglio riconosce la difficolta’ delle "nostre democrazie" a difendere tanti valori.



I vescovi delle Filippine hanno proclamato il 2015 "Anno dei Poveri". Ad avere l'idea è stato il cardinale Tagle, grande elettore di Bergoglio al conclave, uno che si sposta in bicicletta, va in giro in jeans e nutre visibile ritrosia verso tutte le insegne del potere.
 La speranza, aggiunge Francesco, è nella “conversione del cuore e delle menti” non solo dei politici ma anche dei sacerdoti ai quali ha rivolto una bella lavata di testa. Evitate di “cadere in un certo materialismo”. Solo “identificandovi con gli ultimi dei nostri fratelli realizzerete la Chiesa del Vangelo”.