Papa Francesco a Napoli, folla di fedeli a Scampia: «Napoletani reagite alla camorra, corruzione puzza»

Papa Francesco a Napoli, folla di fedeli a Scampia: «Napoletani reagite alla camorra, corruzione puzza»
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Sabato 21 Marzo 2015, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 10:18

Papa Francesco è a Napoli per una vista pastorale.

«La corruzione puzza, la società corrotta puzza e un cristiano che fa entrare dentro di sè la corruzione non è cristiano, puzza», ha detto Bergoglio nel suo discorso a Scampia. Poi ha aggiunto: «La mancanza di lavoro ruba la dignità», e bisogna «lottare per difenderla», mentre il lavoro «nero» e sottopagato è «schiavitù» e «sfruttamento delle persone».

Il Papa è arrivato stamani prima delle 8 a Pompei dove ha percorso con la papamobile il viale del piazzale del santuario affollato dai fedeli che dalle 4,30 hanno cominciato a sistemarsi dietro alle transenne.

Poi si è trasferito a Scampia, degradato quartiere della periferia nord di Napoli, dove ha incontrato la popolazione.

Quindi l'attraversamento delle vie del centro in papamobile per arrivare, in piazza del Plebiscito alla messa solenne. Poi oggi la visita al carcere di Poggioreale, dove ha pranzato con i detenuti. A tavola anche una decina di transessuali. Accolto dal direttore di Poggioreale Antonio Fullone e dal cappellano don Franco Esposito, Papa Francesco si è recato nella cappella oggi in via straordinaria trasformata in «sala da pranzo» e dove assaggerà pietanze preparate dagli stessi detenuti.

Un selfie con il Papa e un abbraccio. Così alcuni bambini in piazza Giovanni Paolo II, a Scampia, all'arrivo del Pontefice. Francesco, prima di salire sul palco, è stato circondato affettuosamente da diversi ragazzi. Tanta l'emozione in piazza tra i fedeli, soprattutto quelli più vicini al Pontefice.

«Cari napoletani, largo alla speranza, e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini», ha detto il Papa nella messa in Piazza del Plebiscito. «Non lasciate che la vostra gioventù sia sfruttata da questa gente», ha detto ancora il Papa.

«La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! Ai criminali e a tutti i loro complici Io umilmente oggi, come un fratello, ripeto: convertitevi all'amore e alla giustizia!», ha affermato ancora Francesco nell'omelia. «Lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio! Con la grazia di Dio, che perdona tutto, è possibile ritornare a una vita onesta», ha proseguito i Pontefice. «Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli - ha aggiunto - mescolate con quelle di Maria, la Madre celeste invocata a Piedigrotta e in tante chiese di Napoli. Queste lacrime sciolgano la durezza dei cuori e riconducano tutti sulla via del bene».

Oltre 60mila i fedeli presenti in piazza del Plebiscito per la messa celebrata da Papa. Gran folla anche nei pressi della piazza, in particolare a piazza Trieste e Trento e in via Cesario Console, dove sono stati installati due maxischermi. «Tutto esaurito» anche sui balconi dei palazzi che affacciano sulla grande piazza e c'è chi ha deciso di sfruttare la sua posizione per esporre ritratti del Papa o bandiere vaticane.

«Oggi comincia la primavera e la primavera è tempo di speranza. Ed è tempo di riscatto per Napoli: questo è il mio augurio e la mia preghiera per una città che ha in sè tante potenzialità spirituali, culturali e umane, e soprattutto tanta capacità di amare», ha detto ancora papa Francesco. «Le autorità, le istituzioni, le varie realtà sociali e i cittadini, tutti insieme e concordi, possono costruire un futuro migliore», ha aggiunto. «E il futuro di Napoli non è ripiegarsi rassegnata su sè stessa, ma aprirsi con fiducia al mondo», ha proseguito il Pontefice. «Questa città può trovare nella misericordia di Cristo, che fa nuove tutte le cose, la forza per andare avanti con speranza, la forza per tante esistenze, tante famiglie e comunità», ha continuato. «Sperare è già resistere al male - ha quindi concluso -. Sperare è guardare il mondo con lo sguardo e con il cuore di Dio. Sperare è scommettere sulla misericordia di Dio, che è Padre e perdona sempre e perdona tutto».

Al Santuario di Pompei papa Francesco è stato accolto da migliaia di fedeli festanti. Quindi ha sostato in silenziosa preghiera dinanzi all'immagine della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, portata a Pompei da Bartolo Longo nel 1875. Dopo la preghiera silenziosa, la recita della «Piccola Supplica», tratta dalla storica preghiera composta dal Beato Bartolo Longo nel 1883.

«Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli - è stato il testo letto dal Pontefice - umile serva del Signore, proclamata Regina del mondo, dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo». «Coronata di dodici stelle - ha proseguito -, tu ci porti al mistero del Padre, tu risplendi di Spirito Santo, tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza, unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario, tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio».

«Madre e modello della Chiesa - ha continuato il Papa - tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue, le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore».

«O Rosario benedetto di Maria - è stata la conclusione della supplica - catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo».