Papa Francesco: «Aprire le porte ai divorziati, non sono scomunicati»

Papa Francesco: «Aprire le porte ai divorziati, non sono scomunicati»
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Domenica 7 Dicembre 2014, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 16:50
«Aprire un pò di più le porte» ai divorziati. È quanto afferma papa Francesco, in una lunga intervista rilasciata ad Elisabetta Piqué, corrispondente da Roma del quotidiano "La Nación" e autrice del libro "Francesco, vita e rivoluzione". Bergoglio apre anche alla possibilità che chi ha alle spalle un matrimonio possa fare il padrino o la madrina di battesimo.



«Che facciamo con loro, che porta si può aprire? C'è un'inquietudine pastorale: allora gli andiamo a dare la comunione? Non è una soluzione dargli la comunione. Questo soltanto non è la soluzione, la soluzione è l'integrazione. Non sono scomunicati. Ma non possono essere padrini di battesimo, non possono leggere le letture a messa, non possono distribuire la comunione, non possono insegnare il catechismo, non possono fare sette cose, ho l'elenco lì. Se racconto questo, sembrerebbero scomunicati di fatto» osserva. «Allora, aprire un pò di più le porte - esorta - Perché non possono essere padrini? "No, guarda, che testimonianza vanno a dare al figlioccio?". La testimonianza di un uomo e una donna che dicano: "Guarda, caro, io mi sono sbagliato, sono scivolato su questo punto, ma credo che il Signore mi ami, voglio seguire Dio, il peccato non mi ha vinto, vado avanti". Ma che testimonianza cristiana è questa? O se arriva uno di questi truffatori politici che abbiamo, corrotti, a fare da padrino ed è regolarmente sposato per la Chiesa, lei lo accetta? E che testimonianza va a dare al figlioccio? Testimonianza di corruzione?».



«Matrimony gay? Nessuno ne ha parlato nel Sinodo». Poi il pontefice ha parlato alla Piqué dei matrimoni gay. «Nessuno ha parlato di matrimonio omosessuale nel Sinodo. Quello di cui abbiamo parlato è come una famiglia che ha un figlio o una figlia omosessuale, come lo educa, come lo cresce, come si aiuta questa famiglia ad andare avanti in questa situazione un pò inedita. Dunque al Sinodo si è parlato della famiglia e delle persone omosessuali in relazione alle loro famiglie perché è una realtà che incontriamo nei confessionali».



La salute e le "resistenze". «Dio è buono con me, mi da una sana dosi di incoscienza. Vado facendo quel che devo fare», afferma il Papa, il quale ricorda ciò che ha detto a sè stesso «fin dal primo momento: "Jorge non cambiare, continua a essere lo stesso, perchè cambiare alla tua età è fare il ridicolo". Ho i miei acciacchi e a questa età gli acciacchi si sentono. Ma sono nelle mani del Signore, finora riesco a portare avanti un ritmo di lavoro più o meno buono».



Sul fatto se ci sia una "resistenza" dopo quasi 21 mesi di pontificato, afferma: «la parola la dice lei. Le resistenze ora sono evidenziate, ma per me è un buon segnale: che si ventilino, che non vengano dette in modo nascosto... considero le resistenze punti di vista diversi, non una cosa sporca. Hanno a che fare con decisioni che posso prendere, questo sì». «Non sono preoccupato, mi pare tutto normale, perchè sarebbe anormale che non esistessero punti divergenti, che non uscisse niente», prosegue il Papa, che alla domanda se ritiene di aver "finito il lavoro di pulizia", precisa: «Non mi piace parlare di "pulizia". Direi di far marciare la curia nella direzione chiesta dalle congregazioni generali... manca ancora molto... perchè nelle congregazioni generali pre-conclave i cardinali hanno chiesto molto e bisogna portare avanti» tali richieste.



Lo Ior sta «funzionando molto bene», il fronte «dell'economia sta andando bene.
Ciò che in questo momento mi preoccupa di più è la riforma spirituale», afferma d'altra parte il Papa, precisando che la riforma della curia è «un processo lento», non sarà pronta entro il 2015, va avanti «a piccoli passi». Alla domanda infine se 'una coppia di sposi potrebbe essere alla guida di un nuovo dicastero integrato dai Pontifici consigli dei laici, della famiglia e della giustizia e pace, il Papa risponde: «può essere, non lo so. Alla guida dei dicasteri o della segreteria ci sarà la gente più adatta, uomo, donna o coppia».
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