Papa Francesco: «Comunità internazionale trovi una soluzione alla questione della Libia»

Papa Francesco: «Comunità internazionale trovi una soluzione alla questione della Libia»
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 18:19
«Preghiamo per la pace in Medio oriente e nel Nord Africa, ricordando tutti i defunti, i feriti, i profughi. Possa la comunità internazionale trovare soluzioni pacifiche alla difficile situazione in Libia». Il pensiero di Papa Francesco, in udienza generale a Piazza San Pietro, va così alla crisi in Libia, ricordando i copti uccisi 3 giorni fa «per il solo fatto di essere cristiani».



Poi il Papa, salutando «cordialmente» i vescovi e i fedeli ucraini presenti in piazza, ha detto loro: «Fratelli e sorelle, so che tra le tante altre intenzioni che portate alle tombe degli apostoli c'è la richiesta della pace in Ucraina. Porto nel cuore lo stesso desiderio e mi unisco alla vostra preghiera, perchè al più presto venga la pace duratura nella vostra patria. Dio vi benedica». I vescovi ucraini che erano a San Pietro da lunedì scorso stanno compiendo la visita «ad limina» e venerdì saranno ricevuti in gruppo da papa Francesco.



Il pontefice, mettendo da parte la difficile situazione internazionale, si è soffermato sui problemi delle famiglie, in particolare sul rapporto tra fratelli: «Ci sono famiglie in cui i fratelli hanno litigato anche per piccole cose, magari una eredità, e poi non si parlano più, non si salutano più, e questo è brutto. La tolleranza è una cosa grande, pensiamo che tutti i fratelli hanno abitato il grembo della stessa mamma durante nove mesi, vengono dalla carne della mamma».



«Pensiamo un pò - ha detto ancora il Papa - a chi ha i fratelli divisi, che hanno litigato, chiediamo per queste famiglie, forse nella nostra famiglia c'è il caso, perchè il Signore ci aiuti a riunire i fratelli, e ricostruire la fratellanza, la fratellanza non si deve rompere, non si deve risentire Caino dire "A me non importa di mio fratello", questo è brutto, è una cosa molto dolora da sentire, nelle nostre preghiere ricordiamo i nostri fratelli che si sono divisi».
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