Papa Francesco, nuovo appello a politici e imprenditori: «State lontano da corruzione e malaffare»

Papa Francesco, nuovo appello a politici e imprenditori: «State lontano da corruzione e malaffare»
di Franca Giansoldati
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Sabato 20 Giugno 2015, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 16:01
Nuovo appello del Papa agli imprenditori e ai politici a "tenersi lontano da corruzione e malaffare". Francesco torna a parlare di come la pratica delle tangenti finisca per danneggiare un intero sistema e a pesare soprattutto sulle fasce della popolazione più deboli.

Creare meccanismi virtuosi è possibile se l’economia «è radicata nella giustizia». Il che significa, ha spiegato, che riguarda non solo non "l'osservanza delle leggi, ma va oltre, "abbracciando la sorte dei più poveri" e la cura dell'ambiente. A 48 ore dalla pubblicazione dell’enciclica verde "Laudato si’", il pontefice ha ripreso la riflessione sull'etica imprenditoriale contenuta nel testo magisteriale, incontrando in Vaticano i Cavalieri del Lavoro, gli imprenditori indicati come esempi per tutti dal Quirinale. «Il bene comune, fine ultimo del vivere associato, non può’ essere raggiunto - ha ricordato- attraverso un mero incremento dei guadagni o della produzione, ma ha come presupposto imprescindibile l’attivo coinvolgimento di tutti i soggetti che compongono il corpo sociale». Di questioni economiche ha parlato anche nella predica mattutina a Santa Marta. I beni economici e patrimoniali, ha specificato, «non danno la sicurezza per sempre. Anzi ti portano giù nella tua dignità. E questo in famiglia: tante famiglie divise. Anche nella radice delle guerre c'è questa ambizione che distrugge, corrompe. In questo mondo, in questo momento, ci sono tante guerre per avidità di potere».



Le ricchezze da accumulare sono quelle che valgono alla «borsa del cielo».
E se l’essere umano si dedica principalmente all’accumulo di beni materiali, le ricchezze, ha messo in guardia, gli invaderanno il cuore, che diventerà «corrotto». Al contrario, la dinamica che conduce il cuore alla salvezza è usare la ricchezza che si ha «per il bene comune».


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