Nonostante la brevità della trasferta la visita del Papa in Albania è destinata a fare riflettere per diversi motivi. Innanzitutto perché ha a che fare con la meta scelta. Si tratta del primo viaggio apostolico di Francesco in una nazione periferica dell’Europa che da tempo bussa alle porte di Bruxelles per fare ingresso nella Ue ed essere ammessa nel Club. Un secondo motivo, invece, ha a che fare con il dialogo inter religioso. L’Albania, dopo gli anni dell’ateismo, sta riscoperendo il ruolo della religione nella costruzione della società. Nonostante sia a maggioranza islamica la convivenza con i cristiani prosegue senza problemi. Anzi. L’attuale processo di democratizzazione avviene con l’apporto e la collaborazione delle maggiori realtà religiose.
Il Papa andrà a visitare anche l’'Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio. Un ateneo istituito nel nel 2004 e gestito dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, finito al centro di una bufera per la facilità con la quale vengono ammessi gli studenti. Molti italiani, bocciati in Italia, superano i test di ammissine a Tirana e poi ritornano in Italia. Questo è possibile visto che l’università cattolica albanese ha stipulato un accordo con le università di Milano (Università Statale), Roma (Università "Tor Vergata") e Bari (Università di Bari "Aldo Moro"). E’, inoltre, l'unica università straniera che rilascia titoli congiunti, ossia validi sia in Albania che in Italia, senza seguire ulteriori iter burocratici, grazie al diploma di laurea in cui vengono allegati entrambi gli stemmi universitari (università albanese e università italiana partner) e le firme di entrambi i rettori. Vi insegnano circa 500 docenti italiani nelle tre facoltà di Economia, Farmacia, Medicina e Chirurgia (lauree in medicina, odontoiatria, infermieristica e fisioterapia).
Il viaggio di Francesco è il secondo di un Papa nel Paese delle Aquile. Il primo fu quello di Giovanni Paolo II nel 1993, due anni dopo la caduta della dittatura.
In Albania Papa Francesco si farà interprete delle aspirazioni europeiste di Tirana. Nel 2009 il governo albanese ha richiesto all’Unione Europea di entrare a far parte dell’organizzazione regionale. Nel 2012 la Commissione europea ha dato il via libera allo status di candidato, previa realizzazione di una serie di importanti riforme ( dalla sanità all’istruzione fino alle Istituzioni). Lo scorso 24 giugno è stata approvata la concessione dello status di candidato ufficiale. La promozione è arrivata dopo i no del 2010 e del 2013.