Il Papa ai detenuti: «Anche Dio è carcerato
con i deboli, i pesci grossi nuotano liberi»

Il Papa incontra i cappellani delle carceri
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Mercoledì 23 Ottobre 2013, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 11:38

Stamattina il Papa ha ricevuto nell'Aula Paolo VI in Vaticano, prima dell'udienza generale, i circa 200 partecipanti al Convegno nazionale dei cappellani delle carceri Italiane promosso a Sacrofano, nei pressi di Roma, sul tema «Giustizia: pena o riconciliazione. Liberi per liberare». Bergoglio ha approfittato così per salutare tutti i detenuti.

«Per favore - ha detto il Papa ai cappellani - dite che prego per loro: li ho a cuore.

Prego il Signore e la Madonna che possano superare positivamente questo periodo difficile della loro vita. Che non si scoraggino, non si chiudano. Anche Dio è un carcerato, non rimane fuori dalla cella. Lui è un carcerato, dei nostri egoismi, dei nostri sistemi, delle tante ingiustizie che è facile applicare per punire i più deboli, mentre i pesci grossi nuotano liberamente nelle acque».

Quindi ha ricordato che i suoi contatti con alcuni carcerati che visitava a Buenos Aires continuano. Continua a ricevere lettere da loro e li chiama per telefono: «Qua, ogni volta chiamo qualcuno di quelli di Buenos Aires che conosco, che sono in carcere, la domenica, e faccio una chiacchiera. Poi, quando finisco, penso: 'Perchè lui è lì e non io, che ho tanti e più meriti di lui per stare lì?'. E quello mi fa bene, eh? Perchè lui è caduto e non sono caduto io? Perchè le debolezze che abbiamo, sono le stesse e per me è un mistero che mi fa pregare e mi fa avvicinare a loro. Anche dirlo, eh?».

«Recentemente - ha continuato il Papa, rivolgendosi ai cappellani - avete parlato di una giustizia di riconciliazione, ma anche di una giustizia di speranza, di porte aperte, di orizzonti, questa non è una utopia, si può fare, non è facile perchè le nostre debolezze ci sono dappertutto, il diavolo è dappertutto, le tentazioni, ma si deve tentare. Vi auguro che il Signore sia con voi e la Madonna vi custodisca, la madre di tutti voi e di tutti loro in carcere».

Le detenute del carcere femminile di Rebibbia hanno donato al Papa una borsa da viaggio fabbricata apposta per lui. Nel suo saluto a papa Francesco, don Virgilio Balducchi, a nome di tutti i cappellani delle carceri italiane, ha avanzato tre richieste al Papa: l'istituzione di un «luogo permanente» per i detenuti e problemi delle carceri, all'interno di un dicastero vaticano, «magari - ha suggerito - 'Giustizia e pace'-; una «celebrazione di riconciliazione qui in Vaticano, con lei», da fare l'anno prossimo, incentrata sul tema delle carceri; infine che il Papa sostenga «anche davanti ai politici dell'Italia che anche in Italia c'è bisogno di una giustizia maggiormente riconciliativa, e sarebbe ora che la si applicasse».

UDIENZA GENERALE Intanto sono più di 85 mila i fedeli e i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo per prendere parte all'Udienza generale del Papa in piazza San Pietro. Papa Francesco, come è sua abitudine, non si è sottratto al bagno di folla, compiendo, a bordo della jeep, vari giri della piazza gremita di fedeli.

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