Papa Francesco: «Mafia e corruzione offendono gravemente Dio»

Papa Francesco: «Mafia e corruzione offendono gravemente Dio»
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Giovedì 12 Dicembre 2013, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 18:16

CITT DEL VATICANO - Le organizzazioni criminali, che si sviluppano insieme alle forme di corruzione, oggi cos capillarmente diffuse, «offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose». Lo afferma papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace. L'«egoismo individuale che contrasta la possibilità delle persone di vivere in libertà e in armonia tra di loro», scrive il Papa, «si sviluppa socialmente sia nelle molte forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, sia nella formazione delle organizzazioni criminali, dai piccoli gruppi a quelli organizzati su scala globale, che, logorando in profondità la legalità e la giustizia, colpiscono al cuore la dignità della persona. Queste organizzazioni offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose».

«Penso al dramma lacerante della droga - sottolinea Bergoglio -, sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili; alla devastazione delle risorse naturali e all'inquinamento in atto; alla tragedia dello sfruttamento del lavoro; penso ai traffici illeciti di denaro come alla speculazione finanziaria, che spesso assume caratteri predatori e nocivi per interi sistemi economici e sociali, esponendo alla povertà milioni di uomini e donne; penso alla prostituzione che ogni giorno miete vittime innocenti, soprattutto tra i più giovani rubando loro il futuro; penso all'abominio del traffico di esseri umani, ai reati e agli abusi contro i minori, alla schiavitù che ancora diffonde il suo orrore in tante parti del mondo, alla tragedia spesso inascoltata dei migranti sui quali si specula indegnamente nell'illegalità».

«La persistente vergogna della fame nel mondo» suscita «la domanda: in che modo usiamo le risorse della terra? Le società odierne devono riflettere sulla gerarchia delle priorità a cui si destina la produzione». Lo sottolinea il Papa.

A quanti «con le armi seminano violenza e morte» il Papa rivolge un «forte appello»: «riscoprite in colui che oggi considerate solo un nemico da abbattere il vostro fratello e fermate la vostra mano!». «Rinunciate alla via delle armi e andate incontro all'altro con il dialogo, il perdono e la riconciliazione», aggiunge.

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