Isis, capo Gendarmeria Vaticana: «La minaccia esiste, ma nessun piano d'attacco»

Isis, capo Gendarmeria Vaticana: «La minaccia esiste, ma nessun piano d'attacco»
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Marzo 2015, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 18:55
«La minaccia esiste. Questo è ciò che emerge dai colloqui che ho con i colleghi italiani e stranieri. Ma una cosa è l'esistenza di una minaccia, altra cosa la pianificazione di un attacco. Al momento posso dire che non siamo a conoscenza di piani di attacco al Vaticano o al Santo Padre».



Così Domenico Giani, comandante della Gendarmeria Vaticana, intervistato da Polizia Moderna. «Il livello di attenzione - spiega Giani - è costantemente alto, sempre adeguato alle circostanze. Non esistono solo le minacce dell'Isis, ma anche i rischi di azioni solitarie, che sono più pericolose perchè imprevedibili. Penso a fanatici, a disturbati mentali, a mitomani, oppure semplicemente a individui che potrebbero decidere di agire in Vaticano per la rilevanza mediatica che se ne può ricavare».



Ed il compito di vigilare sulla sicurezza di un Papa che cerca sempre il contatto con la gente è particolarmente impegnativo. «Il Santo Padre - rileva il comandante della Gendarmeria - non intende abbandonare lo stile del suo pontificato, fondato sulla prossimità. Cioè sull'incontro diretto con il maggior numero possibile di persone. Anche da Pontefice, è rimasto il sacerdote che non vuole perdere il contatto con il suo gregge. Siamo dunque noi incaricati della Sua sicurezza che dobbiamo adeguarci a Lui, e non viceversa. Dobbiamo fare di tutto perché Egli possa continuare a svolgere il suo ministero come vuole, e crede».



Francesco, aggiunge, «è ben consapevole della minaccia che grava sulla sua persona, ma la sua unica preoccupazione è per i fedeli. Il Vaticano è un luogo dove ogni giorno, tra visite in Basilica, ai Musei, e udienze, transitano decine di migliaia di persone. Che devono sentirsi rilassate, e sicure». Giani assicura poi che c'è una buona collaborazione con i Paesi islamici, dai quali «non mi arrivano solo preziose informazioni, ma anche attestati di stima e ammirazione per il Santo Padre. Posso dire che oggi il Santo Padre è visto e rispettato dall'Islam come la più influente autorità morale al mondo».



I gendarmi vaticani sono 130, anche se, sottolinea il comandante, «alla luce della situazione di rischio che riguarda anche noi dovremmo essere di più.
Ma i vincoli di bilancio e l'austerità esistono anche in Vaticano». Per accedere al Corpo «ci sono dei requisiti necessari. Occorre anzitutto essere buoni cristiani e provare amore per la Chiesa. Poi essere diplomati ed essere alti almeno 1 metro e 78. Essere stati militari non è obbligatorio ma dà un punteggio più alto. All'ultimo concorso, in cui erano in palio 20 posti, si sono presentati circa mille ragazzi». Escluse per ora le donne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA