«La Segreteria agisce in collaborazione con la Segreteria di Stato, la quale ha competenza esclusiva sulle materie afferenti alle relazioni con gli Stati e con gli altri soggetti di diritto pubblico internazionale», precisa la nuova legge. «La Segreteria garantisce che le materie riguardanti gli enti e amministrazioni di cui all’art. 1 siano trattati tenendo nel debito conto l’autonomia e le competenze di ciascuno di essi».
Il dicastero avrà due sezioni, «la sezione per il controllo e la vigilanza» e «la sezione amministrativa». Ci saranno due prelati segretari (il primo con il titolo di «segretario generale»), per sovrintendere le due sezioni. La prima sezione si occupa di controllare e vigilare le attività riguardanti la pianificazione, la spesa, i bilanci di previsione e consuntivi, gli investimenti, la gestione delle risorse umane, finanziarie e materiali degli enti controllati: si tratta, in qualche modo, di un rafforzamento dei poteri fino a oggi affidati alla Prefettura degli Affari economici. Il lavoro di controllo e vigilanza ora sarà anche preventivo e il dicastero avrà molta più libertà di movimento e di intervento, promuovendo ispezioni. «Quando questa Sezione viene a conoscenza di possibili danni al patrimonio degli enti e amministrazioni di cui all’art. 1, essa assicura che siano adottate misure correttive ivi incluse, ove opportuno, azioni civili o penali e sanzioni amministrative».
La seconda sezione, quella amministrativa, si occupa invece di offrire «indirizzi, modelli procedure in materia di appalti volti ad assicurare che tutti i beni e i servizi richiesti dai dicasteri della Curia romana e dalle istituzioni collegate alla Santa Sede o che fanno riferimento a essa siano acquisiti nel modo più prudente, efficiente ed economicamente
vantaggioso, in conformità a controlli e procedure interne appropriati». Darà dunque delle direttive per ottimizzare la gestione delle risorse, per evitare gli sprechi, per razionalizzare le spese. Questa sezione si occuperà anche di seguire l'elaborazione degli stipendi e delle nuove assunzioni, «fermo restando che spetta alla Segreteria di Stato l’accertamento dei requisiti di idoneità dei candidati all’assunzione».
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