In Vaticano i fatti della giornata sono stati seguiti con enorme attenzione. I collaboratori del pontefice non si nascondono una certa preoccupazione anche perché dalla prossima settimana Bergoglio sarà impegnato in un lungo viaggio internazionale, prima nelle Filippine e poi nello Sri Lanka. Nelle Filippine, quando vi andò Giovanni Paolo II, venne sventato all’ultimo momento un attentato da parte di una cellula islamica legata ai fondamentalisti di Abu Sayyaf. Nessuna misura di sicurezza supplementare, tuttavia, oltre a quelle normalmente previste, è stata presa in condiderazione.
Bergoglio, intanto, ha esortato “tutti ad opporsi con ogni mezzo al diffondersi dell’odio e di ogni forma di violenza, fisica e morale, che distrugge la vita umana, viola la dignità delle persone, mina radicalmente il bene fondamentale della convivenza pacifica fra le persone e i popoli, nonostante le differenze di nazionalità, di religione e di cultura”. Aggiungendo che “qualunque possa esserne la motivazione, la violenza omicida è abominevole, non è mai giustificabile, la vita e la dignità di tutti vanno garantite e tutelate con decisione, ogni istigazione all’odio va rifiutata, il rispetto dell’altro va coltivato”.
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