Scuola, via al piano di edilizia voluto dal governo: lavori in un istituto su due

Scuola, via al piano di edilizia voluto dal governo: lavori in un istituto su due
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Venerdì 4 Luglio 2014, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 19:22
Il piano di edilizia scolastica, voluto dal premier Renzi, prende il via: coinvolger 20.845 edifici scolastici per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro.



Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porta nell'arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più sicure e più nuove.



Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del Patto di stabilità per un valore di 244 milioni e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza, di decoro e piccola manutenzione.



Al lavoro su questo obiettivo c'è una specifica Unità di missione istituita dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, l'Università e la Ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche. Sblocco del patto di stabilità riguarda 404 cantieri in corso o che stanno aprendo, con progetti dall'importo medio di un milione, generando circa 400 milioni di valore complessivo.



Tutti i sindaci che hanno risposto all'appello del presidente del Consiglio del 3 marzo scorso segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili, finanziati completamente con fondi propri e per i quali sbloccare il patto di stabilità, hanno infatti trovato accoglimento nei DPCM firmati in giugno: i sindaci riceveranno la comunicazione dalla Ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l'anno 2014 e 2015.



Per gli altri sindaci che - rispondendo all'appello del governo - hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato.
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