Addio alle supplenze, le associazioni contro il governo

Addio alle supplenze, le associazioni contro il governo
di Camilla Mozzetti
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Mercoledì 27 Agosto 2014, 10:05
Non ha fatto ancora il suo ingresso ufficiale che il piano Scuola, sul tavolo del Consiglio dei ministri venerd prossimo, fa gi parlare di s e non con le migliori parole. I punti salienti della riforma si rincorrono da giorni.



L’obiettivo dell’esecutivo è quello di rivoluzionare, migliorandola l’istruzione italiana. «Fare della scuola - ha detto il premier Renzi, appena ieri sera, durante un incontro con i parlamentari del Pd - una grande comunità», anche nei confronti di altre realtà internazionali. «Il piano diventa - ha concluso il premier - una delle grandi questioni con cui ci presentiamo in Europa».



IL PIANO

Le modifiche della riforma, che dovrebbe stupire gli italiani, riguardano tanto il mondo del lavoro legato alla scuola - dal precariato alle supplenze, dal merito alla tripartizione dei ruoli per i docenti - quanto i nuovi sistemi per la didattica, le valutazioni, le verifiche per gli studenti.



Un piano che sarà presentato venerdì, ma che - promette l'esecutivo - avrà poi il tempo per essere discusso con le parti, e soprattutto con i cittadini, attraverso un confronto serrato nelle prossime settimane con l'obiettivo di licenziare, alla fine un testo idoneo e funzionale al miglioramento della scuola.



IL NODO SUPPLENTI

Ciononostante, ad accendere la miccia delle polemiche, il capitolo riguardante l’abolizione delle supplenze, anticipato dalla responsabile del dicastero di viale Trastevere solo due giorni fa. Gli scenari futuri, potrebbero, infatti, riportare in auge la vecchia continuità didattica, che se da una parte andrebbe ad assicurare stabilità, migliorando la qualità dell’insegnamento, dall’altra potrebbe escludere dalla scuola i 400mila supplenti d’istituto. «Il ministro dice che vuole eliminare i supplenti? Allora si metta all’opera, perché non deve fare altro che assumerli», la replica dell’Anief, cui si è aggiunta quella dei sindacati di categoria. «Al momento abbiamo di fronte solo un piano confusionario», accusa il segretario della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo. «Si parla di abolizione delle supplenze ma non si capisce in che modo il governo punterà a sbloccare le assunzioni né tanto meno che tipo di risorse sono a disposizione». «Per noi - conclude il segretario - i punti di partenza devono essere elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni, investimenti aggiuntivi, risorse, superamento del precariato, diritto allo studio, rinnovo del contratto nazionale».



GLI STUDENTI

Sul piede di guerra, inoltre, anche gli studenti, che promettono battaglia e annunciano manifestazioni nazionali per il prossimo 10 ottobre. Per la Rete degli Studenti medi, uno dei punti critici del pacchetto complessivo studiato da Palazzo Chigi e dal ministro dell’Istruzione è la volontà espressa dal ministro Giannini di far convivere scuola pubblica e paritaria come due mondi indispensabili l’uno dall’altro. «La scuola pubblica - ha affermato la Rete - è stata massacrata negli ultimi anni ed è a questa che dovrebbe andare la massima attenzione del ministro e dell’intero governo».

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