Maturità al via per 500 mila studenti, oggi lo scritto di italiano: fra le tracce Quasimodo, Renzo Piano, tecnologia e violenza

Maturità al via per 500 mila studenti, oggi lo scritto di italiano: fra le tracce Quasimodo, Renzo Piano, tecnologia e violenza
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 08:23

Sono quasi cinquecentomila i ragazzi impegnati da questa mattina negli esami di maturit. Si comincia con lo scritto di italiano. Seguirà domani la seconda prova, diversa per tutti gli indirizzi ma preparata dal Ministero. Lunedì 23 giugno è in programma il terzo scritto, predisposto in questo caso dalle commissioni.

Anche quest'anno l'invio delle tracce delle prove scritte avviene attraverso il plico telematico, "buste" criptate recapitate per via informatica alle scuole. Per la loro apertura è necessaria una password che verrà resa nota solo stamani. Per i candidati il solito ventaglio di scelte: analisi del testo, redazione di un articolo di giornale/saggio breve, tema di argomento storico, tema di ordine generale. I candidati hanno 6 ore per lo svolgimento.

In particolare sono 491.224 gli alunni che hanno presentato domanda per la partecipazione all'Esame di maturità. Di questi 469.374 sono candidati interni, 21.850 sono esterni. I candidati nelle scuole statali sono 445.912 e 45.312 nelle paritarie. Le commissioni impegnate nelle operazioni sono 12.105. Secondo i primi dati che stanno affluendo dalle scuole la percentuale di non ammessi all'esame si attesta, ad oggi, attorno al 4,3%.

Le tracce. Per le tracce della prima prova dell'esame di maturità è stato scelto il brano di Quasimodo "Ride la gazza, nera sugli aranci" dalla raccolta "Ed è subito sera", mentre le altre tracce sono: "Violenza e non violenza nel '900" e "Tecnologie pervasive e nuove responsabilità".

Per storia la traccia è il confronto dell'Europa tra il 1914 e il 2014. Per il saggio breve in ambito artistico letterario il titolo è «Il dono».

Per il tema di ordine generale, la traccia proposta ai maturandi è Renzo Piano e "il rammendo delle periferie". Il testo proposto è tratto da «Il Sole 24 Ore» dello scorso 26 gennaio.

«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. [...] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d'accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. [...] Spesso alla parola »periferia« si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?».

La poesia di Quasimodo. Ecco il testo della poesia «Ride la gazza, nera sugli aranci» di Salvatore Quasimodo, data agli studenti per l'analisi del testo: «Forse è un segno vero della vita: intorno a me fanciulli con leggeri moti del capo danzano in un gioco di cadenze e di voci lungo il prato della chiesa. Pietà della sera, ombre riaccese sopra l'erba così verde, bellissime nel fuoco della luna! Memoria vi concede breve sonno: ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo per la prima marea. Questa è l'ora: non più mia, arsi, remoti simulacri. E tu vento del sud forte di zàgare, spingi la luna dove nudi dormono fanciulli, forza il puledro sui campi umidi d'orme di cavalle, apri il mare, alza le nuvole dagli alberi: già l'airone s'avanza verso l'acqua e fiuta lento il fango tra le spine, ride la gazza, nera sugli aranci».

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