Morti dopo il vaccino/ Evitare il panico, le cause possono essere molteplici

di Silvio Garattini
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Venerdì 28 Novembre 2014, 00:49 - Ultimo aggiornamento: 00:50
La notizia giunta improvvisamente dei tre morti dopo la vaccinazione anti influenzale è destinata a determinare allarme e panico.



Perché queste vittime, entro 48 ore dalla vaccinazione, rappresentano un’evenienza che non è mai accaduta. Bene ha fatto perciò l’Aifa, l’ente italiano che vigila sulla sicurezza dei farmaci, a sospendere a titolo cautelativo i due lotti del vaccino influenzale denominato Fluad che erano stati iniettati alle persone decedute.Vanno sottolineati in questo senso due aspetti : non sono stati ritirati tutti i vaccini anti-influenzali, né tanto meno tutti i lotti del vaccino Fluad. Questo significa che non è sospettato di tossicità il vaccino contro l’influenza, ma solo due lotti di uno dei vaccini disponibili in commercio. Il vaccino infatti non viene prodotto con una sola produzione, ma in varie preparazioni che vengono sottoposte a molti controlli prima di essere immesse in commercio.



Va sottolineato anche che si tratta di una giusta cautela perché non è detto che non vi possano essere state delle contaminazioni, ma è anche possibile che fra qualche giorno, dopo i necessari accertamenti, i due lotti possano essere rimessi in commercio. È chiaro che la notizia desti emotività e che ci si chieda come sia possibile che un vaccino fatto per proteggere dalle malattie possa generare morte. Chi ragiona in questo modo ignora che è molto difficile stabilire quale sia il rapporto fra causa ed effetto. Le notizie disponibili al momento non ci consentono di trarre conclusioni perché non sono disponibili dettagli e valutazioni essenziali. Ad esempio non vi sono informazioni circa le caratteristiche delle persone decedute: erano persone giovani oppure anziane? Un conto è la morte di una persona di 90 anni, che è più probabile possa avvenire per caso rispetto alla morte di un giovane di 20 anni che avviene più raramente. E ancora. si trattava di persone sane o di persone ammalate?



Diversa è la morte di un soggetto apparentemente sano rispetto a un soggetto portatore di un tumore in fase avanzata. Solo queste ed altre informazioni, come pure risultanze autoptiche, ci potranno dire se la mortalità non sia dovuta ad esempio ad un infarto oppure a una rottura dell’aorta o ad altre condizioni che non hanno nulla a che fare con una vaccinazione. Infatti il vaccino anti-influenzale è fatto per proteggere dai danni del virus influenzale e non ha la funzione di proteggere dalla morte. Se si vaccinano milioni di persone è possibile che vi sia contemporaneamente qualcuno che muore poiché muoiono in media più di mille persone al giorno.



Quindi il problema che ha di fronte l’Aifa è quello di valutare se si si tratti di un problema di causalità oppure di casualità, due parole simili ma che esprimono situazioni opposte. Stabilire il rapporto di causa-effetto è spesso molto difficile ed è molto azzardato ritenere che una successione temporale fra due avvenimenti sia uno causa dell’altro. Occore per il momento evitare allarme e panico ed attendere fiduciosamente i risultati delle indagini che ci si augura vengano effettuate con grande rapidità, competenza e trasparenza per evitare di gettare una cattiva luce sulle vaccinazioni che rappresentano uno dei migliori trattamenti per evitare malattie e morte.