Ricerca, è italiano il primo polo universitario per lo screening genetico prenatale

Ricerca, è italiano il primo polo universitario per lo screening genetico prenatale
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Venerdì 29 Maggio 2015, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 15:53
È italiano il primo polo universitario per lo screening genetico non invasivo prenatale (delle patologie cromosomiche) basato sul sequenziamento di frammenti di Dna fetale libero circolante nel sangue della gestante.



Si tratta di uno "spin off" nato dall'accordo tra la cinese Bgi, il più grande gruppo mondiale di genomica, il Bioscience Institute di San Marino e l'università Tor Vergata di Roma. Obiettivo: raffinare lo screening delle patologie genetiche in epoca prenatale per offrire una tempestiva e corretta informazione alle coppie a rischio; fornire il supporto della genetica medica agli operatori della medicina fetale e ai ginecologi che gestiscono il primo trimestre di gravidanza; coltivare le conoscenze, sviluppare e migliorare le tecnologie e puntare sull'innovazione. E allo stesso tempo continuare la ricerca sulla terapia genica per le malattie oggi prive di una cura che verrebbero precocemente individuate con il test.



Il test effettuato sul Dna presente nel plasma materno è stato validato attraverso numerosi studi che hanno riconosciuto a questo esame di screening un'accuratezza superiore al 99%, informa una nota. E «i nuovissimi laboratori rappresentano un modello di 'filiera cortà dai risvolti estremamente importanti: produciamo, distribuiamo e analizziamo in Italia il G-test (sigla di Genetic Test), il tutto secondo le stringenti norme regolatorie italiane ed europee», spiega Giuseppe Novelli, Rettore di Tor Vergata e genetista. «In secondo luogo possiamo gestire quelle che sono ormai informazioni 'sensibilì come i dati genetici della donna e del nascituro, in maniera rigorosa. Lo spin off universitario di Tor Vergata, Bioscience Genomics, infatti opera secondo le direttive di un codice etico che hanno il proprio fulcro nel consenso informato e nella protezione dei dati, inseriti in una apposita banca e il rispetto della privacy».



Il G-test sarà distribuito grazie ad apposite convenzioni con i reparti di ginecologia dei più grandi ospedali italiani. I campioni di sangue arriveranno a Tor Vergata seguendo rigidi protocolli di trasporto: «Subito dopo il prelievo si attiva la cosiddetta "catena di custodia" che prevede una speciale etichettatura del campione che ne garantisce la titolarità e la tracciabilità, l'assegnazione ad un corriere convenzionato e lo stoccaggio del materiale biologico secondo i più elevato standard di sicurezza» prosegue Novelli. Tutto il processo di analisi avviene presso la Bioscience Genomics, sita nell'ateneo in collaborazione con la Uoc di Genetica Medica del Policlinico Universitario di Tor Vergata. Ultimo ma non meno importante, l'aspetto occupazionale della nuova start up: Bioscience Genomics ha nel proprio organico 5 giovani biologi assunti a tempo indeterminato che hanno trascorso ad Hong Kong un intenso periodo di formazione, successivamente abbiamo ospitato gli esperti cinesi (biologi, ingegneri e bioinformatica) durante la messa a punto del laboratorio.



Lo spin off Bioscience Genomics sta realizzando un'altra piattaforma di genomica, identica a quella di Roma, presso l'Ospedale San Raffaele di Milano che sarà pronta all'inizio del prossimo autunno.
Ciò per dare una maggiore copertura del territorio ed estendere l'assistenza genetica al Nord Italia con un autorevole centro geograficamente strategico.
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