Pertini, indagata la biologa degli embrioni smarriti: l'accusa è falso ideologico

Pertini, indagata la biologa degli embrioni smarriti: l'accusa è falso ideologico
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 23:29
Era già stata travolta dallo scandalo sullo scambio degli embrioni tra due coppie di aspiranti genitori, tanto che ora un bimbo viene cresciuto da una mamma non geneticamente sua. L'ex biologa del Centro per la procreazione assistita del Pertini, chiuso dopo la vicenda degli embrioni scambiati, è ora sospettata di aver scritto il falso su un documento riguardante degli ovuli. La dottoressa è stata accusata di falsità ideologica, perché avrebbe sottoscritto insieme a un collega, anche lui denunciato, di aver proceduto alla distruzione di tre ovuli perché «non idonei». Erano gli ultimi rimasti in conservazione, prima della chiusura del centro. Nei controlli successivi delle apparecchiature però gli ovuli, appartenenti a tre aspiranti mamme diverse, erano stati rinvenuti ancora perfettamente conservati. Erano solo finiti nel fondo del contenitore. E probabilmente i due camici bianchi, già sotto pressione per lo scandalo precedente dello scambio di embrioni, avevano pensato di fare quella annotazione che si sarebbe però rivelata non veritiera. Della vicenda si sono occupati i carabinieri dei Nas, gli stessi delegati agli accertamenti per lo scambio di embrioni tra due coppie. Ora il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il pm Claudia Alberti stanno valutando la posizione della dottoressa e del suo collega. Dopo la sottoscrizione di quel documento, il Pertini aveva dovuto informare le tre donne sostenendo che i rispettivi ovuli erano stati distrutti perché non idonei, tanto che una aspirante mamma aveva riaffrontato tutta la procedura per un nuovo prelievo. Per il caso embrioni intanto a piazzale Clodio è stata chiesta l'archiviazione. La biologa avrebbe commesso degli errori procedurali, ma senza volontà di farlo, e ciò non porterebbe a prefigurare reati.