Dna umano in una banca dati on line: ma molti scienziati temono la "concorrenza"

Dna umano in una banca dati on line: ma molti scienziati temono la "concorrenza"
di Antonio Bonanata
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Giovedì 9 Aprile 2015, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 12:22
In un futuro non molto lontano potremmo disporre di un “Internet del Dna”, una sorta di grande database “open content” dove immagazzinare tutte le sequenze dei genomi umani presenti al mondo, in modo da classificarli e renderli disponibili per eventuali confronti. Il beneficio principale che questo enorme “deposito” potrebbe offrire sarebbe legato allo studio di malattie rare, provocate da una minima variazione (a volte, una sola lettera) nella sequenza del Dna della persona malata.



L’idea prevede che medici e ricercatori in tutto il mondo, tramite ospedali e università, possano scambiarsi informazioni sui codici genetici umani, verificando – ad esempio – se esistono due genomi identici, caratterizzati dagli stessi errori sequenziali che provocano un disturbo sconosciuto. Di fronte a un tumore, il medico potrebbe usare la sequenza genetica di quel particolare carcinoma e confrontarla con le stesse mutazioni riscontrate in altri, identici casi.



Da gennaio è attivo a Toronto, in Canada, il MatchMarker Exchange, un sistema pensato per scambiare informazioni genetiche tra ospedali; vi sono altre sedi negli USA, una nel Regno Unito e c’è chi pensa che questo possa rappresentare una specie di primo passo verso l’Internet del Dna, un po’ come fu con Arpanet per il web.



L’ostacolo maggiore allo sviluppo di un progetto così rivoluzionario è dato dalle problematiche legate alla privacy dei soggetti coinvolti. Anche se si trovasse un modo per crittografare le sequenze genetiche che identificano un certo individuo, la garanzia di riservatezza sarebbe indubbiamente l’aspetto da approfondire di più.



Timori condivisi da David Haussler, bio-informatico presso l’Università della California, che però si dice preoccupato anche per la perdita dell’approccio di libera condivisione che aveva contraddistinto il Progetto Genoma, la straordinaria impresa scientifica con cui si sono individuati tutti i geni presenti nel genoma umano.



«Posso utilizzare la mia carta di credito ovunque nel mondo, ma le informazioni biomediche sono semplicemente introvabili su internet. È tutto incompleto e rinchiuso» si lamenta Haussler.



Un altro, importante primo passo verso il web del Dna è la Global Alliance for Genomics and Health, organizzazione senza fini di lucro nata due anni fa, alla cui fondazione ha preso parte lui stesso, che si occupa della trasmissione del Dna attraverso la rete mediante strumenti informatici avanzati. C’è ancora molta resistenza da parte degli scienziati, denuncia il bio-informatico californiano, a condividere con i colleghi informazioni così riservate (ma, al tempo stesso, preziose per sconfiggere casi oggi senza soluzione).



Oltretutto, le informazioni legate al genoma aumentano sempre di più col passare del tempo, anche se sono diminuiti vertiginosamente i tempi di “mappatura”: per ottenere la prima sequenza di genoma umano sono stati necessari 13 anni; oggi vi sono laboratori che, ogni ora, possono ricavare la sequenza del Dna di due persone. Insomma, conclude Haussler, il lavoro è avviato: solo dalla volontà di condivisione degli scienziati si determinerà il successo di un progetto così prezioso.