Curarsi in Europa da ottobre si potrà scegliere e pagherà la Asl

Curarsi in Europa da ottobre si potrà scegliere e pagherà la Asl
di Carla Massi
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Martedì 9 Luglio 2013, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 18:15
ROMA - Malati senza frontiere in Europa. Mancano poco pi di tre mesi al 25 ottobre, giorno in cui i pazienti della Ue potranno liberamente scegliere dove farsi visitare, curare o operare. Da quel giorno un italiano avrà la possibilità di sottoporsi ad un intervento a Parigi, Londra e Stoccolma o un finlandese di venire da noi. Da oltre due anni la Ue ha votato questa direttiva. Ora, tutti i Paesi, stanno con il fiato sul collo e hanno messo in moto la macchina organizzativa in gran fretta. Dal momento che, alcune pratiche burocratiche, dovrebbero essere pronte entro il 24 agosto. In piena estate.



LE SCADENZE

La direttiva europea 2011/24 dà indicazioni e scadenze uguali per tutti gli Stati in modo che per l’autunno sarà possibile far viaggiare i pazienti con le stesse procedure amministrative, le stesse tariffe e un universale riconoscimento delle prescrizioni mediche. Una mega rivoluzione che riguarda 600 milioni di cittadini, 2 milioni di medici e 20 milioni di infermieri. In burocratese la rivoluzione si chiama “Applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza transfrontaliera”, in pratica è un’apertura delle frontiere in corsia. Una sorta del Trattato di Schengen della salute. Regolato da norme identiche che, per alcuni dettagli, sono ora in costruzione. Il ministero della Salute ha appena istituito un gruppo operativo per affrontare il passaggio nella sanità europea. Che vuol dire omologare i prezzi, coinvolgere le Regioni in questa operazione, studiare nuove procedure amministrative e il sistema per far riconoscere a Londra, Bucarest e Oslo la stessa prescrizione medica. Che vuol dire partire ma anche accogliere pazienti che arrivano dalla Gran Bretagna, come dalla Romania.



I CONTACT POINT

«Abbiamo appena creato il cosiddetto “Contact point” come indica la direttiva - spiegano al ministero della Salute -. Un punto di contatto nazionale che coordinerà le attività che ruotano attorno a questo tipo di assistenza. A seguire nasceranno dei “Contact point” regionali per smistare la domanda che arriverà da fuori e quella interna per partire». Sul sito del ministero figureranno, per gli stranieri, tutte le strutture di eccellenza indicate per ospitare gli stranieri. Ogni Paese avrà la sua lista. Ai singoli Stati resta l’autonomia di prevedere un sistema di autorizzazione preventiva. L’Italia sta correndo verso l’appuntamento del 24 agosto e poi del 25 ottobre ma anche gli altri non sembrano essere così pronti alla scadenza. Hanno avuto quasi due anni di tempo per armonizzarsi ma tutto si sta decidendo ora. Le associazioni dei pazienti della Ue sono pronti a chiedere uno slittamento delle date.



IL MINISTRO

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, legge in positivo questo tsunami sanitario-amministrativo alle porte. «Sarà un’occasione per noi. Non nascondo che può preoccupare una simile organizzazione ma potrebbe essere un modo per metterci in mostra. Per far conoscere le nostre eccellenze. Stiamo lavorando sui finanziamenti dei nostri ospedali che saranno destinatari delle scelte dei pazienti stranieri. Oggi abbiamo malati che si spostano da una Regione ad un’altra, a tempi brevi avremo una circuitazione europea. Finalmente non si parlerà soltanto di malasanità. So che diversi Paesi si sono già fatti avanti per stipulare accordi con le nostre strutture».
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